Berlino non avrà un sindaco palestinese. Nella serata di sabato sono stati resi noti i risultati delle primarie fra gli iscritti alla Spd della capitale: i 17mila membri del partito dovevano scegliere il successore di Klaus Wowereit, in procinto di dimettersi da primo cittadino dopo 13 anni di mandato. Tre i concorrenti, fra i quali Raed Saleh, nato in Cisgiordania, attuale capogruppo nel parlamento cittadino (Berlino ha rango di Land).

All’avvio della competizione sembrava avesse chance di vittoria, ma a ridosso del voto erano rimasti in pochi a credere in una sua possibile affermazione. Ha vinto Michael Müller con il 60%, staccando di molto Saleh e il terzo aspirante, il segretario Spd locale, Jan Stöss. Il 50enne Müller, di professione artigiano, è assessore all’urbanistica nella giunta del sindaco dimissionario e continuerà a guidare un esecutivo di «grande coalizione» Spd-Cdu. A livello nazionale praticamente uno sconosciuto, ora si trova ad occupare un posto di grande visibilità: Wowereit diventò, da sindaco della capitale, una star mediatica, anche in virtù del celebre coming out che lo rese il primo esponente politico tedesco di peso dichiaratamente omosessuale.