Sale di giri il confronto politico nella Repubblica democratica del Congo, sebbene alle elezioni presidenziali manchino ancora otto mesi circa. L’opposizione al potere assoluto di Joseph Kabila, presidente uscente ma non troppo, fa segnare un’altra tappa, forse decisiva, nelle manovre in corso per tentare di unire le forze. Il regime d’altro canto ha inasprito la repressione contro il dissenso e governa la piazza con il pugno di ferro.

Così, analogamente alla scelta fatta in settembre dal cosiddetto «G7», anche la coalizione battezzata «Alternance pour la République» (Ar), composta da sedici piccoli partiti, ha deciso di puntare tutto su Moïse Katumbi, miliardario ed ex governatore della provincia katanghese, che diventa così il «candidato unico delle opposizioni». Quindi un avversario di tutto rispetto, per lo stesso Kabila o per chi dovesse eventualmente ricevere la sua investitura. Quello in scadenza è infatti il secondo e ultimo mandato per il presidente in carica dal 2001 (prese il potere appena 30enne, subito dopo l’assassinio del padre Lauren Desiré Kabila, per poi vincere le tornate elettorali del 2006 e 2011), ma non è chiaro fino a che punto egli intenda rispettare i limiti imposti dalla Costituzione.

Moïse Katumbi
Moïse Katumbi

 

Katumbi, passato all’opposizione solo lo scorso settembre, è un businessman con forti interessi nel settore minerario (Katanga, terra di diamanti), che ne fanno una delle persone più ricche del Congo. Accusato spesso di scarsa trasparenza negli affari, gode di grandi appoggi internazionali dal punto di vista sia politico che imprenditoriale. Ma soprattutto è il patron della squadra di calcio Tout-Puissante Mazembe, una sorta di Barcellona dell’Africa sub-sahariana, cinque volte vincitrice della Champions continentale e dunque calamita di consensi e orgogli nazionali che vanno ben oltre le tifoserie politiche.

Un po’ come Papa Wemba, a giudicare dal dolore collettivo che il paese sta esprimendo per la scomparsa improvvisa, durante un concerto in Costa d’Avorio lo scorso 27 aprile, del divo della musica congolese più famoso nel mondo. La salma si trova ora nel palazzo del parlamento, sono stati indetti tre giorni di lutto nazionale e sia Kabila – che lo ha insignito della massima onorificenza per i servigi resi alla nazione –, sia Matumbi non possono che rendere omaggio alla sua figura. In queste ore ministri, deputati, musicisti sfilano davanti al feretro nel Palazzo del Popolo e firmano il Livre Des Condoléances nella sede del ministero delle Arti e della Cultura. Poi la salma verrà esposta al «village Molokai», vista l’insistenza della comunità residente nel luogo in cui Wemba ha vissuto e lavorato a lungo. Mercoledì, infine, ci saranno le esequie.

A quel punto il clima di emozione e di unità nazionale che ha regnato in questi giorni è destinato a finire in archivio.