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Un articolo sull’ultimo numero della rivista Lancet riporta i trionfali risultati di un trial su un vaccino sperimentale contro il ceppo «Zaire» del virus Ebola, che nell’Africa occidentale ha fatto oltre undicimila morti negli ultimi tre anni.

IL TEST si è svolto in Guinea nel 2015 secondo lo schema ring vaccination: per ogni nuovo caso di Ebola accertato è stata vaccinata la cerchia degli individui che sono entrati maggiormente in contatto col malato. Su 5800 individui che hanno ricevuto il farmaco, nessuno ha sviluppato la malattia. Il vaccino sembra dunque avere un’efficacia molto elevata.

Anche gli effetti collaterali sembrano molto limitati: in tutto, sono stati rilevati tre casi di reazioni avverse al vaccino, tutte temporanee. Anche contro altri ceppi virali, come la variante «Sudan», sono in corso test su possibili vaccini. Il vaccino testato in Guinea consiste in un virus geneticamente modificato in grado, una volta entrato nelle cellule, di stimolare la produzione di una glico-proteina che, a sua volta, genera la risposta immunitaria contro il virus Ebola.

TROVARE UN VACCINO per il virus Ebola è stato particolarmente difficile perché la malattia appare e scompare con rapidità. Il tempo a disposizione per sperimentare e testare nuovi farmaci dunque è molto ridotto. Inoltre, nel contrasto a un’epidemia in cui il tasso di mortalità ha raggiunto anche il 90%, la maggior parte degli sforzi è stata dedicata alle necessità immediate dei malati più che alla ricerca di base. Per le aziende farmaceutiche private, per altro, il vaccino contro Ebola è una scomessa troppo rischiosa.

Il virus finora ha colpito soprattutto le popolazioni poverissime dell’Africa Occidentale e la sua cura non promette grandi ricavi economici, con un orizzonte temporale piuttosto incerto. Perciò, in assenza di un immediato ritorno economico sono serviti cinque milioni di euro forniti dal Gavi, un consorzio di donatori (in maggioranza governativi) a sostegno della ricerca sui vaccini, per convincere la Merck a produrre le prime 300 000 dosi.

LA RICERCA PUBBLICA, dunque, ha fatto la parte del leone. Il vaccino attuale fu scoperto e brevettato già nel 2003 dai ricercatori dell’Agenzia di sanità pubblica del Canada. Soldi di stato hanno permesso anche la realizzazione del trial, diretto dall’Organizzazione mondiale della sanità con ricercatori e finanziamenti provenienti da centri di ricerca canadesi, norvegesi, inglesi, svizzere e statunitensi. Gli unici enti privati che hanno partecipato con un ruolo rilevante alla fase di sviluppo e test sono il Wellcome Trust inglese, la Ong «Médicins sans Frontières» e la Gates Foundation, tutti rigorosamente no-profit.