Il 29 e 30 marzo alla Casa internazionale delle donne di Roma, si svolgerà il convegno delle Città Vicine dal titolo Invito al passo avanti, d’autorità. A convocare la due giorni sono la Rete delle Città Vicine, L’Associazione «Autorità femminile nella politica» e Mag Servizi Verona.

Lo spunto della discussione partirà dal bellissimo libro di Annarosa Buttarelli, Sovrane. L’autorità femminile al governo (Il Saggiatore), già recensito sulle pagine di questo giornale. Si scommette ancora sull’autorità femminile, con forza e con la precisa convinzione che sia «l’unica possibilità esistente nel mondo contemporaneo per provare a rigovernare il mondo». Il ragionamento, che si radica su altri fondamenti rispetto a quelli proposti in età moderna, è ben lontano dalla rappresentanza istituzionalmente intesa. Mostra piuttosto quanto le buone pratiche realizzate in questi anni dalla politica delle donne siano efficaci e proiettate al governo attraverso l’autorità, in una relazione che tenga conto di donne e uomini e che si configuri nell’orizzonte dirimente e radicale della differenza sessuale.

Tuttavia, l’intento è anche quello di rivolgersi a quante desiderino proseguire e rilanciare il discorso cominciato negli anni Novanta con il movimento delle amministratrici, illuminando le buone prassi tese a erodere la mera logica del profitto. Perché insomma tutte e tutti «si liberino dalle strette dei partiti e dalla corruzione in cui sta morendo la politica istituzionale e la gestione del potere».

Il convegno romano sarà un’occasione propizia di condivisione esperienziale e ipotesi di cambiamento che il presente richiede. La posta in gioco, rimessa con fiducia al confronto in presenza, fa circolare certamente l’annoso problema della quantità numerica delle donne dentro le istituzioni che non sposta niente nello scenario attuale senza la permeabilità con le pratiche fuori. Ma non è solo questo, cioè in luogo dell’autorità femminile non ci si scaglia contro chi persegue l’inefficace logica spartitoria e della rappresentanza. Siamo, infatti, nel post-decostruzione e il pericolo è già stato mostrato, con le nefaste conseguenze sotto gli occhi di chiunque.

Piuttosto l’autorità femminile, che non ha mai rivendicato, si posiziona e sa di sé, avvertendo di una trasformazione già praticata con successo, come si racconta in Sovrane, che è possibile e auspicabile replicare. Importante ripetere infatti, e il libro di Buttarelli lo ribadisce con convinzione, quanto la questione si giochi sulla postura e non sugli spazi di potere.

Le Città Vicine non sono nuove alla riflessione congiunta di saperi femminili e buone pratiche che riescano a innescare cambiamenti di immaginario e desideri condivisi. Lo fanno da tempo e instancabilmente insieme a una rete sparsa nel territorio nazionale, come si evince dai risultati dello scorso incontro svoltosi sempre a Roma il 23 marzo 2013 e dal titolo eloquente Ci riprendiamo la città.

Del confronto sopraggiunto dopo lo scambio è stato dato conto nel numero speciale di AP autogestione e Politica Prima: periodico di Azione Mag (luglio-dicembre 2013). Sarà dunque interessante e proficuo rivedersi, per fare il punto su una strada che è quella più lunga delle pratiche politiche e femministe sul tema dell’autorità femminile, uno dei pochi antidoti al vuoto che ci circonda. Passi avanti ne sono già stati fatti e parecchi, si tratta ora di riannodarne i fili.

Per maggiori dettagli sul programma del convegno si può consultare il blog http://lecittavicine.wordpress.com