Beyond Borders. Transnational Italy è il titolo di una mostra, a cura di Viviana Gravano e Giulia Grechi, fondatrici dell’agenzia di ricerca sulle culture visuali roots§routes (fino all’11 novembre presso la British School di Roma) che espone i materiali – filmati, fotografie e testimonianze orali – frutto della ricerca del Tml, acronimo che sta per Transnationalizing Modern Languages. Mobility and Translation in Modern Italian Cultures. Un gruppo di ricerca di cui fanno parte i più importanti ricercatori in questo ambito: Charles Burdett e Barbara Spadaro dell’Università di Bristol; Derek Duncan, Carlo Pirozzi e Jacopo Colombini dell’Università di Saint Andrews; Loredana Polezzi e Luisa Pèrcopo dell’Università di Cardiff; Georgia Wall e Naomi Wells di Warwick; Margaret Hills de Zárate della Queen Margaret.

Ripercorrendo le strade dell’italianità, Tml si è interessato alle comunità italiane in Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Sud America, in Africa e quelle migranti che riguardano il paese contemporaneo. La rassegna usa i materiali prodotti da Tml per un viaggio che trasporta il visitatore ai quattro angoli del mondo. Beyond Borders. Transnational Italy si presenta come un ambiente domestico, caratterizzato da «stanze» corrispondenti al nostro comune senso dell’abitare. La «casa» nella quale il pubblico è invitato ad entrare è, in senso metaforico, l’ambiente che la cultura e la lingua ci offrono per «abitare» le nostre vite e le nostre relazioni. Una casa porosa, aperta, una contact zone dove il dentro e il fuori si contaminano incessantemente, mettendo in evidenza quanto le nostre radici siano continuamente in movimento e in traduzione. Proprio per questo motivo, la cultura italiana non è solo quella prodotta all’interno dei confini nazionali: al tempo stesso si guarda oltre le frontiere e all’interno del paese, intercettando «contagi» e riscritture delle tradizioni.

Fotografie, video interviste, ma anche performance e oggetti quotidiani: questi documenti entrano in una narrazione che coinvolge il visitatore, leggendo le migrazioni come fenomeno ben più complesso della semplice contrapposizione «noi vs loro». Con il lavoro fotografico di Mario Badagliaccia, le opere artistiche di Valentina Bonizzi e Elena Bellantoni, Beyond Borders parla di italiani a Tripoli e Addis Abeba, in Brasile e in Argentina, in Cile, di donne di entrambe le sponde del Mediterraneo, di rifugiati e richiedenti asilo in Italia, del racconto di Lampedusa ad Amburgo, dei laboratori realizzati dal team Tml ad Edimburgo e Bologna.

Il pregio di questa mostra è di ricomporre, in un medesimo spazio espositivo, frammenti di storie e traiettorie di vita del tutto diverse benché accumunate dalla migrazione. L’impressione che si ha, entrando nella stanza definita non a caso «strada», è di trovarsi in mezzo a un crocevia di voci, di emozioni e colori, di contaminazioni e costruzioni d’identità. Passo dopo passo, il visitatore sarà accompagnato in altri luoghi «della casa» dedicati ad aspetti diversi del rapporto tra identità e memoria.
Beyond Borders ha la capacità di trasformare i documenti in storie ed è anche un dispositivo che permette di moltiplicare gli sguardi dello spettatore, restituendo la complessità del mondo