Il sisma registrato nella mattinata di ieri da Seul e Tokyo in Corea del Nord sarebbe stato causato dal quinto test nucleare effettuato da Pyongyang, che nel corso della giornata ha poiconfermato. Si tratta di un’ennesima provocazione volta ad affermare la «potenza» coreana negli equilibri dell’area. Pechino, tradizionale alleato di Pyongyang, come già in passato, non ha preso bene il test.

Pur giustificando l’aumento della tensione della regione a causa delle presenza americana e del recente scudo anti missile made in Usa e Corea del Sud, Pechino ha condannato il gesto, annunciando che presenterà una protesta formale presso l’ambasciata nordcoreana a Pechino .

Il Pcc è il primo attore regionale a non volere complicazioni in u’area dove i campi aperti sono già abbastanza. Il test è arrivato nel sessantottesimo anniversario della fondazione del paese, da sempre alla ricerca di un posizionamento negli equilibri asiatici e che può contare sul sostegno di Pechino. Condanne sono state espresse da tutti: Giappone, Stati uniti e naturalmente Corea del Sud.

Gli Stati uniti hanno anche specificato di voler imporre «nuove sanzioni» contro la Corea del Nord. Lo ha detto il presidente degli Stati uniti Barack Obama in una nota, denunciando «la minaccia alla pace internazionale» rappresentata dal regime di Pyongyang.

«Noi siamo d’accordo per lavorare con il Consiglio di sicurezza dell’Onu e con la comunità internazionale – ha affermato – per attuare con forza le misure esistenti imposte nelle risoluzioni precedenti e per nuove sanzioni». Analoga condanna è arrivata dalla Russia. Il Cremlino è «estremamente preoccupato» dai recenti test nucleari della Corea del Nord, ha fatto sapere il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. «Riteniamo – ha detto Peskov – che tali azioni non aiutino a instaurare un’atmosfera di sicurezza e fiducia reciproca nella penisola di Corea. Inoltre, causano tensioni crescenti».