Sono stati loro a proporsi per andare a dare una mano: una trentina di richiedenti asilo del Gus (Gruppo di Umana Solidarietà) è partita alla volta di Arquata del Tronto da Monteprandone, un paese di collina che si affaccia sul mare, poco dietro a San Benedetto del Tronto.

I ragazzi – provenienti per lo più da Senegal, Costa d’Avorio e Benin – sono arrivati nelle zone terremotate alle otto del mattino, a supportare gli operatori della Protezione Civile e hanno contribuito a sgomberare un’area per installare lì il Centro Operativo Comunale di Arquata, dove si coordinano le varie attività.

«Hanno chiesto se potevano aiutare – spiega Paolo Bernabucci, presidente del Gus –, perché in questo momento tragico vogliono essere utili alla regione che li sta ospitando».
Con loro c’era anche il giovane sindaco di Monteprandone, Stefano Stracci (Pd): «Sono molto contento che i ragazzi abbiano voluto dimostrare senso di solidarietà verso le comunità che li ospitano. Li abbiamo accompagnati su loro richiesta e adesso speriamo che questo contributo aiuti l’organizzazione».

Letizia Bellabarba, ex consigliere regionale del Pd e ora al lavoro con il Gus, vuole anche respingere tutte le polemiche da social network sul presunto trattamento riservato ai migranti in Italia («Ospitati in hotel a cinque stelle», come da vulgata razzista corrente) da contrapporre alle tendopoli dei terremotati: «Sono discorsi avvilenti, soprattutto in questo momento in cui stiamo vivendo una tragedia e dei lutti terribili. È un paragone inaccettabile. Questi ragazzi stanno dimostrando di appartenere a una comunità, si sentono cittadini e vogliono dare una mano».

Intanto, sul fronte della solidarietà, tra Marche e Abruzzo i centri di raccolta di beni di prima necessità si contano a decine. Gli organizzatori fanno sapere che di cibo ne è stato raccolto in abbondanza (d’altra parte stiamo parlando di un territorio che ospita non più di sei-settemila persone), mentre c’è maggiore bisogno di prodotti per l’igiene personale (dentifrici, sapone, assorbenti, pannolini) e di vestiti, possibilmente nuovi.