Fra i dem qualcuno non c’era, qualcuno era fuori dall’aula, qualcuno ha votato secondo coscienza. Risultato: il consiglio comunale di Pisa, a gran maggioranza Pd, ha approvato una mozione contro le riforme costituzionali. “Sulla mozione il Pd si è diviso – raccontano Una città in Comune, Prc, Sel e M5S – fra chi ha votato a favore, chi si è astenuto e chi ha votato contro”. Soddisfattissimi, va da sé, sia del risultato che delle spaccature nel Pd: “La battaglia a difesa della Costituzione è tutta da giocare – tira le somme Francesco Auletta, coautore della mozione con Marco Ricci (Una città in Comune) – e l’approvazione dimostra che è possibile, proprio sui temi fondanti della nostra democrazia, essere maggioranza nelle istituzioni e nel paese”.
Nel Pd si minimizza: “C’è stata la commistione di errori materiali e di assenze giustificate, tra cui il sindaco e un assessore”, cercano di replicare Dario Parrini e Antonio Mazzeo. Al tempo stesso i vertici del Pd toscano ammettono: “Anche disattenzione e sciatteria, perché alcuni consiglieri erano fuori dall’aula”. Ora il gruppo comunale dem cerca di rimediare: “Il voto sulla mozione è stato falsato dalle assenze giustificate di alcuni consiglieri, e dalla confusione in aula al momento della votazione, con conseguenti errori nel voto”. Parole sottoscritte da quasi tutti. Quasi, perché Veronica Fichi, consigliera astenuta, non lo ha fatto. E ora? “Il gruppo Pd ripresenterà una mozione – avvertono Parrini e Mazzeo – per superare l’errore”. Un errore? Per certo a palazzo Gambacorti non si vive nel culto di Matteo Renzi. E la fusione aeroportuale con Firenze – per fare di Peretola uno scalo intercontinentale concorrente del Galilei di Pisa – proprio non è stata digerita.