Il governo italiano aiuti la Grecia «a sostenere le sue ragioni in tutte le sedi europee e presso l’Eurogruppo e il Consiglio europeo», sostenga il rispetto della «sovranità nazionale e del mandato democratico» e si impegni «nelle sedi Ue ad affrontare la questione del debito pubblico dei Paesi più esposti». Ieri alla camera il gruppo dei parlamentari che domenica scorsa è andato ad Atene a sostenere Alexis Tsipras e il suo governo (molti del gruppo di Sel, l’ex Pd Stefano Fassina, il democratico Alfredo D’Attorre e l’ex M5S Francesco Campanella) con l’aggiunta di Pippo Civati, hanno presentato una mozione per chiedere a Renzi di non assumere un atteggiamento solo «notarile» sulla vicenda greca. Anzi, di cambiare verso. Ad esempio promuovendo una conferenza per la ristrutturazione dei debiti, che era già una delle richieste di Tsipras alle europee del 2014. E che potrebbe realizzarsi «attraverso iniziative di rinegoziazione, stabilendo una diversa rimodulazione sulla base dell’effettiva crescita e ripresa economica; e anche promuovendo l’emissione di eurobond finalizzati alla riduzione del debito». Nel testo si chiede di avviare con gli altri partner europei «un processo di riforma dei trattati che promuova l’allentamento dei parametri del fiscal compact». E infine si chiede «un’indagine conoscitiva nelle commissione parlamentari competenti per ricostruire le origini e i detentori del credito italiano vantato verso la Grecia». Un’iniziativa, spiegano, utile a fare chiarezza sull’origine dell’indebitamento di Atene.

Non hanno firmato i deputati grillini, che pure erano presenti in forze in piazza Syntagma alla festa della vittoria del ’no’. E se ne capisce il motivo: il M5S propone un referendum per l’uscita dall’euro, che pure in Italia non si potrebbe svolgere perché la Costituzione lo vieta. Una linea tutta diversa da quella del governo greco. Proprio per evitare il rischio di alimentare confusioni, i dirigenti di Syriza sabato e domenica non hanno ricevuto i 5 stelle nella sede del loro partito. Ed anzi, anche in piazza, hanno fatto in modo di evitare di trovarsi al fianco dei grillini.