In Brasile, la presidente Dilma Rousseff ha convocato una riunione d’urgenza al palazzo dell’Alvorada in cui ha chiesto ai principali alleati di governo di fare quadrato contro gli attacchi degli avversari, sempre più decisi a formalizzare la richiesta d’impeachment nei suoi confronti. Benché nulla sia emerso a carico della presidente, tutto si è messo in moto con lo scandalo della Petrobras e del processo in corso contro alti funzionari della petrolifera di stato e anche uomini politici. Rousseff vuole dagli alleati la garanzia di un patto di stabilità che garantisca la continuità del suo mandato. La riunione è stata convocata all’indomani della rielezione del senatore Aecio Neves alla presidenza del Partito socialdemocratico (Psdb, di destra), che ha chiesto nuovamente «la fine anticipata del mandato presidenziale». Il cosiddetto Consiglio politico, di cui fanno parte i ministri più vicini a Dilma e i leader delle forze politiche che sostengono il governo di sinistra in parlamento, è stato convocato d’urgenza.

Dilma ora è in viaggio per il vertice dei Brics in Russia, che comincia oggi. Domani avrà un incontro bilaterale con il presidente russo Vladimir Putin. In seguito verrà in Italia. L’ultimo Consiglio politico è stato convocato ad aprile, durante l’accesa discussione in parlamento sulla manovra fiscale. Neves ha dichiarato che Dilma «non governa più» e che il suo partito di opposizione «sta camminando a larghi passi per far interrompere il mandato presidenziale». Per il capo dell’opposizione, sconfitto da Dilma alle presidenziali dell’ottobre scorso, il governo Rousseff «potrebbe avere vita più breve di quanto si immagini». Il vicepresidente Michel Temer, capo del principale partito alleato di Dilma, ha invece affermato che il governo «ha l’appoggio in parlamento e non esiste crisi politica». Per il ministro per i Diritti umani, Pepe Vargas, «la richiesta di impeachment non ha fondamento e chi la sostiene è un golpista».