L’assemblea dei grandi elettori torna a riunirsi stamattina alle 9.30 alla camera per la fatidica quarta votazione. Da adesso in poi il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica si abbassa alla maggioranza assoluta degli aventi diritto, cioè 505 voti su 1009 grandi elettori. Se Mattarella dovesse essere eletto oggi, il suo primo atto ufficiale sarà decidere la data del giuramento.

Secondo le agenzie la data più probabile per presentarsi alle camere riunite come dodicesimo capo dello stato potrebbe essere lunedì pomeriggio o al più tardi martedì, consentendo ai parlamentari di tornare a casa almeno per un paio di giorni. Nel caso di fumata nera, la data di convocazione per gli scrutini successivi è decisa dalla presidente della camera Laura Boldrini.

Già sabato 31 gennaio però il giudice costituzionale Sergio Mattarella potrebbe essere eletto al Quirinale con una maggioranza schiacciante, superiore a quella che sostiene il governo. Se Ncd e centristi, com’è ormai probabile, dovessero aggiungersi a Sel, siciliani di ogni partito e ex democristiani «dissidenti» dalla destra la strada sarebbe spianata, con un numero di consensi ben superiore ai 505 minimi richiesti dalla quarta votazione in poi: fino a 644 voti.