L’aumento delle diseguaglianze sociali ed economiche mette a rischio il futuro di milioni di bambini e adolescenti italiani. Il rapporto «Illuminiamo il futuro 2030», pubblicato ieri da Save the Children in occasione del primo giorno di scuola, rivela la drammaticità della «povertà educativa», cioè la mancanza delle competenze necessarie per uno adeguato sviluppo. Quasi un quindicenne su quattro (25%) è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi 1 su 5 (20%) in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 36% e il 29% fra gli adolescenti che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale: povertà economica e povertà educativa, infatti, si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione.

A rischio sono i ragazzi meridionali, e in particolare quelli calabresi, e i figli dei migranti, senza dimenticare le differenze di genere. Le disuguaglianze colpiscono le ragazze per la matematica: la percentuale delle ragazze che non raggiungono le «competenze» minime in matematica è del 32% al Sud, il doppio delle coetanee del Nord (16%) e la stessa differenza percentuale si riscontra per i maschi meridionali (28%) e i loro coetanei settentrionali (14%). Differenze di genere si osservano anche per le attività ricreative e culturali: il 51% delle minori tra i 6 e i 16 anni non ha fatto sport in modo continuativo contro il 40% dei maschi, mentre questi ultimi leggono meno, fanno poche attività culturali e navigano meno su Internet. Altro fattore della povertà educativa è l’origine migrante dei genitori: tra i ragazzi della prima generazione il 41% non raggiunge i livelli minimi di competenze in matematica e lettura, incidenza che cala al 31% in matematica e al 29% in lettura per i quelli di seconda generazione.

«La povertà educativa non può essere un destino ineluttabile e non è accettabile che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, geografica o di genere – sottolinea Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa Save the Children – Le enormi diseguaglianze che colpiscono i bambini e i ragazzi vanno superate attivando subito un piano di contrasto alla povertà minorile e potenziando l’offerta di servizi educativi di qualità: i dati ci dimostrano che i servizi per la prima infanzia, le scuole attrezzate, le attività ricreative e culturali possono spezzare le catene intergenerazionali della povertà. Serve però uno sforzo comune e coordinato da parte delle istituzioni ad ogni livello e delle comunità locali e l’impegno per sconfiggere la povertà educativa deve diventare prioritario nell’agenda del governo».

Singolare è stato l’intervento di Renzi tramite una nota ufficiale di palazzo Chigi rispetto ai dati critici sullo stato dell’edilizia scolastica. Per il rapporto il 45% delle scuole è priva di un certificato di agibilitào abitabilità; il 54% degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio; il 32% non rispetta le norme anti sismiche; il 40% degli edifici si trova in zone a rischio sismico (la metà dei quali al Sud) e il 10% in aree a rischio idrogeologico. «Save the Children – ha scritto Palazzo Chigi – non tiene conto delle nostre recenti azioni». é stata richiamata l’anagrafe scolastica, finalmente approvata, e i «1643 cantieri» aperti e i 905 milioni di euro stanziati. Considerati i dati, sono gocce in un oceano.