Alle 16 di oggi 55mila docenti precari riceveranno dal ministero dell’Istruzione una proposta di assunzione via mail prevista dall’ultima fase («Fase C») del piano straordinario di stabilizzazioni previsto dalla riforma Renzi-Giannini «Buona Scuola». Più precisamente, saranno oltre 48mila proposte di assunzione su posti comuni e quasi 6.500 per l’insegnamento di sostegno. La procedura è stata mantenuta nel massimo segreto e non rispetta i criteri di trasparenza. Fino a ieri la scelta della disciplina dell’insegnamento e della provincia diversa da quella di residenza – dove questi docenti hanno lavorato per anni – è stata tenuta sotto traccia. «Come se si trattasse di dati sensibili» sostiene l’Anief.

I docenti che riceveranno il «cadeau» avranno dieci giorni per decidere sul da farsi. Chi rifiuterà, questo è il ricatto, sarà escluso dalle graduatorie di merito e a esaurimento. In questo caso il loro destino sarà ignoto. Probabilmente saranno costretti a fare supplenze o a partecipare nuovamente ai concorsi come laureati. Anni di insegnamento saranno bruciati. L’Anief adombra la possibilità che le procedure possano essere viziate dal modello organizzativo che sposta i docenti assunti su discipline non richieste come prioritarie dagli istituti, in particolare nel secondo ciclo d’istruzione. «Le sette aree disciplinari indicate dalle scuole non riescono a coprire le oltre 150 discipline d’insegnamento. Creando – sostiene il sindacato – inevitabili discrepanze tra richieste e assegnazioni. C’è il fondato rischio, infatti, che docenti di musica si ritroveranno a insegnare arte o scienze. O viceversa. Con evidenti danni a neo-assunti, alunni e scuole». Il ricorso al Tar è garantito.

In un’atmosfera mesta e silenziata, rispetto alle proteste della primavera-estate contro la riforma Renzi-Giannini, i Cobas di Piero Bernocchi si preparano allo sciopero generale di venerdì 13 novembre. «Sarà l’unico sciopero della scuola, utile, anzi indispensabile, per rendere inapplicabili perlomeno le parti più inaccettabili e distruttive della legge 107, di cui vogliamo la cancellazione; nonchè per protestare con forza contro l’ignobile proposta governativa di rinnovo contrattuale, per esigere un forte recupero salariale per docenti e Ata, e l’assunzione stabile di tutti i precari abilitati o con 36 mesi di servizio, tagliati fuori dalla 107» sostiene Bernocchi promotore della protesta insieme a Unicobas, Anief, Cub Scuola Università e Ricerca, Usi Surf, Sisa e gli studenti romani con appuntamento a Piramide-Porta S.Paolo.

«I cinque sindacati (Cgil-Cisl-Uil, Snals e Gilda) non hanno ascoltato le nostre ripetute proposte di sciopero comune e si sono limitati a convocare solo una manifestazione nazionale a fine novembre che, rinunciando allo sciopero cioè alla forma più conflittuale di lotta, invia al governo Renzi – afferma Bernocchi – un segnale di resa, arriva in ritardo rispetto all’iter della Legge di stabilità». In piazza venerdì ci sarà anche il Coordinamento Nazionale degli abilitati con il Tfa, esclusi dalle assunzioni. «Tra l’altro chiediamo – afferma uno dei coordinatori Alessandro Viti – un doppio canale di reclutamento per tutti gli abilitati, con priorità per chi ha sostenuto un percorso ordinario e selezionato sui numeri del fabbisogno» e «un bando di concorso equo, che valorizzi cioè adeguatamente il titolo».