Toad è il funghetto antropomorfo tenero e paffuto che abita i reami di Fungolandia, le lande fantastiche rette con rosea grazia dalla Pincipessa Peach e puntualmente salvate dalla catastrofe grazie all’intervento dell’idraulico Mario e di suo fratello Luigi. Sebbene non abbia mai avuto un ruolo da protagonista il buffo «micete» ne ha svolto uno spassoso e nuovo in Super Mario 3D World, dove nei panni di un indomito esploratore viaggia per alcune aree in cerca di tesori collezionabili scopribili solo agendo sulla telecamera virtuale che inquadra il livello raffigurato in tre dimensioni e rivelando, mutando il punto di vista, percorsi, passaggi segreti e oggetti celati.

Un’idea semplice quanto divertente ed efficace nello stimolare le meningi di chi gioca che è diventata il punto di partenza della prima avventura che vede Toad e Toadette, versione femminea del funghetto, come personaggi principali. Captain Toad Treasure Tracker è uscito per Wii U, ampliando ulteriormente la ludoteca di una console che se ha sofferto inizialmente per la scarsezza di titoli ma si sta rinforzando mese dopo mese. Treasure Tracker è l’ennesima dimostrazione dell’unicità di Nintendo nell’inventare videogame godibili a qualsiasi età. Infatti come ebbe a dire Shigeru Miyamoto, l’inventore di Super Mario: «C’è una differenza fondamentale tra chi inventa per i bambini e chi invece confeziona un prodotto infantile». Minimale è il soggetto: un uccellaccio gigante rapisce Toadette, così Toad parte in suo soccorso. Inizialmente raggiungere la stella verde che garantisce l’accesso ad un livello successivo e recuperare i tesori che giacciono per le aree non è complesso, ma la sfida è crescente e metterà alla prova le risorse logico-visive del giocatore attraverso enigmi ambientali la cui risoluzione non è solo legata al cambio di prospettiva ma alla velocità di azione e alla capacità di elaborare una strategia in tempo reale. Rispetto a quanto provato in Super Mario World 3D, in cui lo spazio esplorabile è ridotto a causa della dimensione di mini-gioco delle digressioni di Toad, qui abbiamo a che fare con aree molto più vaste e strutturate. Ognuna di queste combina una deliziosa e visionaria estetica naife ad un’architettura sofisticata che implica gioie e dolori per chi l’esplora. I pericoli, rappresentati da un numero vieppiù minaccioso di nemici estrapolati dal bestiario «mariesco», sono crescenti e le risorse di Toad, a parte l’ingegno, sono davvero scarse. Inoltre il funghetto non può saltare e l’assenza di un’azione così importante a Fungolandia e nei platform in generale diventa qui un elemento ludico rivoluzionario che ci fa intuire quanto per Mario e Luigi, con la loro eccellenza nel balzare, sia più semplice muoversi per quelle terre.

Ci vuole pazienza e spirito d’osservazione per completare le decine di aeree che compongono la nomenclatura giocosa di Treasure Tracker, ma non c’è mai noia e ripetizione grazie alla fantasia con cui le aeree sono disegnate, ideate, colorate e musicate. E’ vero, dovremo affrontare più volte alcuni «boss», come il drago fiammante, ma in ogni caso l’approccio è diverso e la sfida più ostica. Captain Toad Treasure Tracker ci riporta al passato remoto dei videogiochi, quando bastavano poche chiare e ingegnose idee per inventare memorabili ed esemplari meccanismi di divertimento e riflessione.