È festa stasera al cohousing: Andrea racconta il suo ultimo viaggio. Sin da piccolo sogna di andare per boschi millenari, ghiacciai eterni, aurore boreali, promontori di roccia e oceano. Siamo amici dal liceo, quando inizia a studiare mappe e atlanti celesti, percorre i sentieri più impraticabili, scala vette candide e si accampa per giorni in zone impervie. Da sempre single, unico suo amore è documentare con foto e video i luoghi più selvaggi per testimoniarli ad amici ed in luoghi di cultura ambientale. Andrea ci mostra paesaggi di silenzi planetari. Ciro ed Emma, di 6 e 8 anni, sgranano rapiti i loro occhi bambini. Sono felici quando la mamma, Rosa, trascorre qui il weekend con Lola che prepara loro saporite pastasciutte . È presente anche Ivan, simpatico adolescente, dinoccolato e timido. I suoi genitori sono amici di Ernesto e, quando si incontrano, lui c’è sempre, ma come per caso, a smanettare con il cellulare.

Per Andrea il suo viaggiare è una pacifica lotta a difesa di «periferie» vitali della terra, che è convinto saranno distrutte dall’attuale civiltà e scompariranno anche dalla nostra memoria. La sua, dice, non è una fuga dal mondo, anzi, è il suo modo per sentirsi in empatia con la terra e gli umani. Ernesto controbatte che per lui empatia con gli altri è camminarci insieme nei cortei legando i cuori a bandiere sventolate tra voci e sogni di una vita più giusta. Anche i bimbi cercano di «empatizzare», spergiurando che quella valle appena mostrata dall’Andrea deve essere proprio quella dell’ultima favola della buonanotte letta dalla mamma, luogo segreto dove vivono certi loro amici gnomi. E ci sentiamo insieme grandi e piccini nell’avventura della vita in un clima emotivo quasi ultraterreno. Nel suo libro La civiltà dell’empatia Jeremy Rifkin riflette sul ruolo della coscienza empatica nella storia delle vicende umane.

Secondo Rifkin l’empatia nasce dallo sviluppo di un «io» sempre più individuale, man mano che ci si differenzia dall’appartenenza tribale ai consangunei e ci si comincia a riconoscere negli altri come individui, con cui si condivide coscienza empatica, testimonianza della incredibile forza vitale che ci connette agli altri esseri viventi. Attraverso l’empatia una popolazione sempre più individualizzata può creare legami anche fra organismi sociali sempre più estesi, complessi, come filo che tesse un ricamo sociale integrato. E cambiando la storia della coscienza empatica nel corso dei secoli, cambia anche il modo dell’uomo di organizzare i rapporti con il mondo naturale e canalizzare le energie del pianeta. Nella stanza della casa scende la notte, i dialoghi si fanno più radi ed il buio si alterna con le luci delle albe e tramonti proiettati sullo schermo. Lola porta plaid e copre amorevolmente Emma dormiente nelle braccia della mamma, Ciro, Ivan ed i suoi genitori sonnecchianti, stretti stretti sul divano, e l’Ernesto che russa sulla sedia. Trascorriamo così ancora alcune ore insieme, nel nostro magico sonno empatico.