I  Pokemon non si dimenticano, perché questi magici animali inventati nel 1996 da Satoshi Tajiri per Nintendo prima di essere un fenomeno mondiale che ha dato vita a serie di cartoni animati, film, carte da gioco e centinaia di gadget sono tra le più affascinanti e complesse creature che abitano l’immaginario contemporaneo e personaggi fantastici che hanno alimentato i sogni e le avventure virtuali di più generazioni di appassionati di videogiochi, di favole e di avventure.

Molti hanno cercato, con scarso successo e con superficialità e cattivo gusto, di imitare queste magnifiche creature ma nessuno c’è mai riuscito così ancora oggi, capitando in un negozio di videogiochi nel giorno di lancio di un nuovo Pokemon è possibile vedere una fila composta da molti bambini tra i quali ci sono però anche tanti ventenni e trentenni che hanno trascorso ore di passione e strategia allenando bestiole tenere o creature leggendarie e maestose per farle combattere.

Già perché i Pokemon lottano ma siamo lontani dal sadismo e dalla crudeltà dei combattimenti tra animali che continuano ad essere organizzati in qualche parte del mondo, perché Tajiri ha investito gli scontri di una cavalleresca nobiltà che rimanda alla nipponica etica del codice Bushido e poi le sue creature non muoiono mai né vengono ferite gravemente, al limite si stancano e decidono di non lottare più. I Pokemon sono forze della natura che si confrontano e reagiscono inevitabilmente come se fossero sostanze chimiche differenti che entrano in contatto e chi li allena instaura con essi un rapporto amoroso di rispetto ed empatia. Nelle gare davvero sportive che il protagonista di turno del videogioco Pokemon deve affrontare si intuisce una profonda allegoria degli elementi che governano la natura, il dissidio ancestrale e miracoloso tra fuoco e acqua, tra terra e vento, tra flora e ghiaccio, tra luce e tenebra.

L’ultimo esemplare di questa saga, uscito per la portatile Nintendo 3ds, è un remake di un episodio del 2002, ovvero Pokemon Rubino e Zaffiro. Come sempre il videogame esce in due edizioni diverse ma tra Rubino e Zaffiro differiscono solo alcune creature e il Pokemon leggendario, in uno c’è il rosso e draghesco Groudon mentre nell’altro l’oceanico Kyogre che ricorda un’orca con le ali.
Se la storia non aggiunge novità sostanziali a quella dell’episodio originale, lo stile grafico è totalmente rivisto e rimanda a quello splendore «cartoonistico» inaugurato con Pokemon X e Y.

Chi ha già vagato per quelle terre 12 anni fa compierà un viaggio nostalgico durante il quale la bellezza cromatica e paesaggistica dei nuovi scenari si sovrapporrà ai ricordi, provando così quell’emozione che Steven Spielberg è riuscito a comunicare nel suo Hook, raccontandoci di un maturo Peter Pan che torna nell’Isola che non c’è. Per i bimbi che non hanno mai vissuto Rubino e Zaffiro questa riedizione offre invece un’esperienza Pokemon definitiva che include tutto ciò che rende grande, formativa e insostituibile questa serie. A patto che sappiano leggere -in questi giochi si legge molto perché la loro anima è quella di giochi di ruolo giapponesi classici- i bambini trascorreranno in un mondo vastissimo dove tra vaste oasi di natura selvaggia sorgono paesi e città che suggestionano per la fantasia e la varietà delle architetture.

Un mondo in cui stringere un legame con i Pokemon selvatici più comuni e rari per poi nutrirli, farli evolvere e confrontare con quelli degli altri allenatori, mentre le ombre di una pericolosa congiura si allungano minacciose. Con gentilezza e lentezza il bambino impara regole sempre più complesse che possiedono una profondità strategica, logica e ludica che non ha nulla da invidiare a quella di giochi come gli scacchi, lo scopone scientifico o il bridge. Se non ci sono nella macrostruttura narrativa le novità di Pokemon Rubino e Zaffiro Omega vanno cercate nel piccolo e sono comunque meraviglianti, come la presenza di nuove creature, personaggi e soprattutto l’esistenza di un nuovo tipo di Pikachu in grado di fare cosplay, lodevole attività nata in Giappone e diffusasi ovunque che consiste nel costruirsi il costume e l’armamentario del proprio personaggio preferito dei fumetti, del cinema o dei videogiochi per poi interpretarlo.

Il Pikachu cosplay, oltre che essere delizioso con suoi travestimenti e di una tenerezza disarmante, può imparare abilità diverse in base all’abito indossato.Pokemon Rubino e Zaffiro Omega richiede decine di ore per essere completato, ore che conviene dilazionare nei mesi ma che offrono uno svago intelligente e spassoso che non esclude la socialità, poiché tra gli elementi più appassionanti di questa saga c’è la possibilità di scambiare le proprie creature con gli amici così come le figurine di un album, salvo che qui queste forze della natura non restano inerti su una pagina, destinate a scollarsi, ma accompagnano il giocatore in un epico e incantevole viaggio.