Doveva essere una manifestazione ‘apolitica’, quella di ieri in Salento contro il progetto del gasdotto Tap, l’infrastruttura che apre il corridoio Sud per portare in Europa il metano dell’Azerbaijan. Ma sul palco a Melendugno, alla chiusura della marcia partita da San Foca, a cui hanno partecipato centinaia di persone, i riflettori erano tutti per Beppe Grillo. «È un’opera inutile – ha detto – In Puglia siete pieni di pale di fotovoltaico, hanno finanziato le multinazionali e non vi è arrivata una lira».

La manifestazione contro l’opera della Trans Adriatic pipeline è stata organizzata dal Coordinamento No Tap-No Fossili ma hanno partecipato anche esponenti di associazioni di altre province, come il Movimento “No al carbone” di Brindisi e il Meetup 192 Taranto. I grillini erano parte attiva dell’organizzazione contro il Pipeline che ha già ottenuto la Valutazione di impatto ambientale e che attende solo gli ultimi accordi tra Roma e Baku, dove ieri era atteso Renzi per un incontro, poi rinviato. «Il fabbisogno di gas in Europa sta scendendo», sostiene, cifre alla mano, il blog di Grillo. E «il nostro continente può beneficiare oggi di una quantità di gas sovrabbondante rispetto al necessario». Mentre il Tap ha alti «costi ambientali, economici e in assenza di alcun beneficio occupazionale, che è di solito la scusa per far digerire ad un’Italia impoverita la pillola amara delle grandi opere (vedi Tav)».