Slittato a dopo il referendum costituzionale, il congresso fondativo di Sinistra Italiana è ora in arrivo: si terrà dal 17 al 19 febbraio al PalaCongressi di Rimini e sarà preceduto il 4 e 5 dello stesso mese dalle assemblee territoriali per il voto sui testi congressuali e l’elezione dei delegati.

Lo hanno annunciato ieri in una conferenza stampa alla Camera il senatore Peppe De Cristoforo e Alfredo D’Attorre, coordinatori dell’esecutivo provvisorio, insieme all’ex ministro Fabio Mussi e alla giovane Rosa Fioravante che hanno coordinato l’elaborazione della mozione del documento politico. Che, nel caso, verrà emendato. Il cuore del congresso sarà la scelta della linea politica, dello statuto e l’elezione degli organismi: presidente, direzione e naturalmente segretario. Le candidature ancora non ci sono. L’ex coordinatore di Sel Nicola Fratoianni è in pole position, con la benedizione di Nichi Vendola. Ancora incerta la corsa di altri papabili, che del resto non abbondano.

Il documento base si intitola «C’è alternativa»: 16 tesi, quelle di una forza che sarà «europeista ma radicalmente critica», «di governo non governista», che contesta «il mantra del mercato, della libera circolazione dei capitali e del lavoro precario». E propone la lotta all’illegalità, un “green new deal” e il “fortissimo investimento” su scuola, università e ricerca. Quanto alla legge elettorale, è per il proporzionale dopo una lunga stagione di preferenza per il Mattarellum. Si sarà infatti una forza «autonoma», leggasi non propensa a coalizzarsi con il Pd: «Tornerà di certo il tema delle alleanze per il governo. Ma con rapporti di forza mutati», dice la tesi 15. L’uscita dalle formule generali sarà appunto l’oggetto del congresso.

«Non siamo degli ‘alfani’ qualunque», scherza Mussi. Per ora, spiega De Cristofaro, «per noi ‘alleanza’ significa anzitutto ricostruire un legame con milioni di persone che in tutti questi anni hanno smesso di guardare alla sinistra come a una soluzione per i mali e le difficoltà del Paese». Il senatore indirizza un blando invito all’ex compagno di strada Giuliano Pisapia, pronto invece ad allearsi con Renzi: «Piuttosto che dar vita a operazioni politiche di altro genere mi auguro che possa confrontarsi sui temi di Sinistra Italiana, a partire dall’alternatività alla situazione politica di questi anni». «È l’unico cantiere democratico a Sinistra per un’alternativa il Pd», assicura invece D’Attorre, «mettiamo a disposizione di tutti, dei tanti elettori che non hanno più una casa, la possibilità di costruire un nuovo soggetto».

Elettori e iscritti sono infatti la sfida più seria del nuovo partito. I primi si misureranno già alle prossime elezioni, e al netto delle possibili politiche le prime saranno le amministrative. Con test importanti: come quelle di Genova, dove fin qui il sindaco Marco Doria governa in alleanza con il Pd e un cambio di alleati rischierebbe di consegnare la città a qualcun altro. Quanto agli iscritti, il tesseramento online sarebbe stato poco smagliante, almeno fin qui. Ma non ci sono ancora i dati ufficiali. Verrà chiuso il 28 gennaio