Sabato 16 luglio a Roma ha avuto luogo l’incontro nazionale delle decine di comitati territoriali per il No nel referendum costituzionale. La relazione introduttiva è stata affidata ad Alfiero Grandi, che ha ricostruito le fasi della costituzione di più di 400 comitati in tutta Italia, della raccolta delle firme, e ha illustrato il progetto di campagna elettorale che ci porterà fino al voto d’autunno.

«Anche se non abbiamo raggiunto l’obiettivo siamo orgogliosi del risultato raggiunto», ha detto Alfiero Grandi, «dell’appoggio popolare che abbiamo trovato e che ci rende oggi più forti di quando abbiamo iniziato la raccolta delle firme. Quando abbiamo iniziato la nostra campagna pubblica l’11 gennaio 2016, nell’aula dei gruppi della Camera dei Deputati, eravamo forti di competenze indiscusse e di diversi apporti di grande qualità ed esperienza. Ora abbiamo una base di riferimento importante e diffusa nel territorio nazionale». Grandi ha poi riaffermato uno dei temi che costituiranno l’asse della campagna referendaria per il No: «Respingiamo la finzione politica e giuridica che distingue, meglio ancora divide tra prima e seconda parte della Costituzione», ha detto Grandi. «Infatti l’attuazione reale dei valori costituzionali dipende dalla qualità e dalla effettiva rappresentanza dei cittadini, che debbono sempre potere eleggere tutti i loro rappresentanti, e da un sistema di decisione istituzionale che non tradisca la prima parte attraverso un accentramento delle decisioni in poche mani, tale da poter stravolgere nell’attuazione i valori della prima parte della Costituzione».

Sulla sfida elettorale, Grandi ha pronunciato parole di verità: “Ci aspettiamo una durissima campagna elettorale. Abbiamo già toccato con mano una sorta di pensiero unico nell’informazione, forse maggiore di qualunque altra fase politica. Dal plebiscito pro o contro Renzi si sta passando ad un’alternativa tra il caos, che verrebbe causato dalla vittoria del No, e la pressione per un’accettazione subalterna e costretta delle modifiche costituzionali». «L’alternativa”, ha proseguito Grandi, “non è mai stata tra Renzi e il diluvio. Ora non accettiamo il ricatto del caos che si cerca di evocare per imporre comunque queste modifiche costituzionali e il mantenimento della sostanza della legge elettorale”.

Ecco il lancio ufficiale della campagna per il No: “A questo punto la campagna elettorale è già iniziata. L’accento va posto sulla campagna elettorale, sull’enorme impegno che ci aspetta per realizzare la vittoria del No sugli stravolgimenti della Costituzione e per arrivare a questo abbiamo bisogno di tutti, anche di quelli che in questa fase non ci hanno dato il contributo che ci aspettavamo. A settembre convocheremo un nuovo incontro di tutti i comitati territoriali per il No per impostare un programma di campagna elettorale per mantenere un quadro comune di iniziative, non possiamo permetterci divaricazioni proprio ora, sarebbe un errore se ciascuno andasse per conto suo. Ne usciremmo tutti più deboli. Per questo occorre costruire un programma coordinato e comune, a cui si possano collegare le tante iniziative che ciascuno riterrà di portare avanti e che consideriamo contributi ad una comune campagna elettorale».