La leggerezza innanzitutto. Parola d’ordine per Stefano Bollani protagonista in seconda serata su Rai1 ancora per due giovedì, con lo show notturno L’importante è avere un piano, pensato come un concerto a cui intervengono amici musicisti (e non solo), in un’atmosfera di complicità intrisa di ironia. Un programma dello stesso Bollani, prodotto con Bibi Ballandi e scritto con Fosco D’Amelio, Simone Di Rosa, Rosaria Parretti per la regia di Cristian Biondani. Anche perché – sostiene Bollani (tanto per citare il titolo del suo precedente programma…) la musica è il più grande antidepressivo che esista: «E dovrebbe far parte del processo cognitivo di ognuno di noi. Ti insegnano a disegnare e non a cantare, ti insegnano a leggere e a capire le arti figurative ma non ad ascoltare la musica, a godere del suono della poesia e non del suono di un clarinetto».

Cereto grazie a happening di questo tipo, si cerca di sparigliare un po’ le carte anche su una rete che non ha mai brillato per la ricerca di linguaggi diversi: «In realtà è più semplice di quanto si pensi. Io invito solo gli ospiti con cui voglio suonare, gente che di solito non si limita a fare il compitino di promozione del disco e via. Ad esempio, nelle scorse settimane Carmen Consoli ha proposto un pezzo di Bacharach, Raindrops keep falling on my head». Spiazzante ma dà l’idea di un clima di rilassatezza, «Si canta e finalmente non in playback». Lodevole l’eccezione, certo la norma vede il piccolo schermo lontano anni luce dal «concetto di musica» che non sia in odor di talent, e le poche trasmissioni a misura di musicofilo trovano collocazione solo nei palinsesti notturni o su reti dedicate.

D’altra parte il concetto di auditel non è più così rigido; i giovani ora usufruiscono del mezzo televisivo sulle piattaforme digitali, sui computer. Ergo gli ascolti sono spesso relativi: «Penso che la tv sia fondamentalmente un elettrodomestico, proprio come l’aspirapolvere per pulire il salotto. Certo la tv generalista dovrebbe rivolgersi a pubblici diversi e mi piacerebbe poter vedere altre cose. Però io sono un po’ come i ragazzi, non ho tv e se voglio guardare qualcosa che mi interessa lo faccio da computer e su Raiplay». La costante nel repertorio di Bollani è non limitarsi a un genere, certo l’amore verso la musica sudamericana è evidente. Addirittura è stato il secondo pianista, dopo Jobim, a esibirsi in una favela…: «In realtà la ragione è la difficoltà è portare un pianoforte a coda all’interno di una favela, è più semplice andare con strumenti tradizionali. È stata un’esperienza fantastica, perché io ho suonato brani della tradizione riletti con la mia sensibilità e tanta improvvisazione. Mi ha colpito il pubblico, pronto ad accettare una visione diversa del loro paese». Le collaborazioni con Corea, Galliano e anche il pop con Irene Grandi, a dimostrazione di come la musica non debba avere steccati: «Gli steccati li abbiamo inventati noi, il rock’n’roll ne è un esempio: una definizione dell’industria per poter vendere i dischi a un preciso gruppo sociale e generazionale ovvero i ragazzi che compravano jeans e coca cola. In realtà è un invenzione del marketing o della classe intellettuale e culturale per poter spiegare una tendenza. Con Irene, poi, condividiamo la stessa visione del mondo e ci conosciamo da 24 anni. Suonavamo insieme in un gruppo dove riuscivamo in qualche modo a tenere insieme passioni diverse, c’era Marco Parente che inseguiva altre cose, io alle tastiere mentre Irene di lì a poco avrebbe fatto il salto a Sanremo giovani..».

Non solo compositore, Bollani scrive anche libri: Parliamo di musica e Il monello, Il guru, l’alchimista e altre storie (Mondadori), La sindrome di Brontolo (Baldini e Castoldi): «Sono due cose ovviamente molto diverse, ma a me piace scrivere lo facevo sin da bambino. E poi in realtà non mi sento un compositore con la c maiuscola, creo tracce musicali su cui improvviso perché io vivo la musica nel momento in cui la eseguo. Scrivere un libro è un’altra cosa, ti costringe a un lavoro di editing perché quelle pagine devono rimanere».