Sarà il cinema latinoamericano la presenza più forte del concorso del Torino Film Festival 34 annuncia la direttrice Emanuela Martini. Su 15 titoli – come sempre opere prime, seconde o terze – quattro infatti vengono dall’America Latina, come Maquinaria panamericana, debutto alla regia del messicano Joaquin Del Paso, con protagonisti degli operai di una fabbrica di automobili.

O come Las lindas di Melisa Liebenthal, storia ambientata in Argentina che indaga i condizionamenti culturali sulle giovani ragazze. La presentazione del Tff si è tenuta ieri a Roma alla presenza della direttrice e dei curatori delle sezioni parallele Davide Oberto (Tff doc e cortometraggi) e Massimo Causo, che cura Onde dove vedremo fra gli altri titoli O ornitologo di Joao Pedro Rodrigues.

Un solo titolo italiano in concorso: l’esordio del figlio d’arte Andrea De Sica: I figli della notte. Da un’opera di Nikolaj Leskov è tratto Lady Macbeth di William Oldroyd, altro titolo in concorso che racconta il matrimonio infelice della giovane protagonista Kathrine nell’Inghilterra ottocentesca. A scegliere i vincitori una giuria presieduta dal direttore della fotografia statunitense Ed Lachman.

In Festa Mobile, come sempre, verrà presentata una selezione di film provenienti da Festival stranieri, da Cannes a Berlino – da cui arriva Lullaby to the Sorrowful Mystery di Lav Diaz . Due dei titoli di Festa Mobile vedono protagonista Isabelle Huppert, sottolinea Martini: L’avenir di Mia Hansen Love e Elle di Paul Verhoeven, passato in concorso a Cannes .

E in programma c’è, come annunciato già da tempo, anche l’attesa anteprima dell’ultimo film di Clint Eastwood: Sully, con Tom Hanks.
Nel concorso internazionale dei documentari vedremo, tra gli altri, Rat Film di Theo Anthony, in cui la città americana di Baltimora viene osservata attraverso il rapporto tra uomini e topi.In Italiana.doc c’è invece il nuovo film dell collettivo ZimmerFrei – La ville engloutie.

Cose che verranno – La terra vista dal cinema è per il secondo anno il titolo della retrospettiva del Torino Film Festival, dedicata alle visioni cinematografiche – «spesso apocalittiche», dice la direttrice Emanuela Martini – del futuro. Come il capolavoro del 1962 di Chris Marker, La Jetée, in cui si immaginava l’indomani di un’ipotetica terza guerra mondiale.
È in concorso anche Christine di Antonio Campos, in cui Rebecca Hall interpreta Christine Chubbuck, la conduttrice televisiva americana che si suicidò in diretta negli anni Settanta e a cui è dedicato anche un documentario di Festa Mobile: Kate Plays Christine di Robert Greene.