Operazione anti anarchici a Barcellona. I «Mossos d’Esquadra» (il corpo di polizia della regione autonoma catalana) hanno tratto in arresto 11 persone – tra loro anche un pompiere della municipalità locale – con l’accusa di appartenere a un’organizzazione anarchica con finalità terroristiche «cui si attribuiscono diversi attentati con materiale esplosivo», sembrerebbe realizzati tra il 2012 e il 2013 soprattutto ai danni di bancomat di istituti di credito italiani.

L’operazione, ordinata dall’Audiencia Nacional (tribunale nazionale), è stata effettuata simultaneamente in diversi paesi della Catalogna e nella comunità di Madrid per un totale di 14 arresti. Gli arresti di Barcellona, scattati già all’alba di ieri, hanno interessato domicili privati ma anche la casa occupata Kasa de la Muntanya nel “barrio” Vila de Gràcia, l’Ateneu Llibertari di Sant Andreu e un’altra casa a Sants-Montjuïc. Un’operazione che «criminalizza il movimento dissidente», denunciano gli eco-comunisti di Iniciativa para Catalunya Verds – per «giustificare la necessità della ’ley mordaza’ (la legge sulla sicurezza, molto repressiva, appena approvata dal governo Rajoy, ndr) in un momento in cui in Spagna non c’è terrorismo».