Finita la strana (meterologicamente) estate riprende la stagione dei talk show. Tanti gli argomenti: dalla riforma della giustizia alla precarietà o meno del governo Renzi, alle privatizzazioni e il futuro della Rai. E a proposito di viale Mazzini, il primo a presentarsi è proprio il trasfugo Giovanni Floris che ha lasciato – con tutto lo strascico di polemiche – Ballarò per volare alla corte di Cairo e de La7 dove ha presentato le due trasmissioni che nel palinsesto autunnale dell’emittente. La prima – la striscia quotidiana «diciannovEquaranta» dal lunedì al venerdì alle 19.40 – parte l’8 settembre mentre dal 16 settembre la prima serata sarà ad appannaggio di «diMartedì». Inevitabile il riferimento alla sua precedente conduzione….

«Siamo una trasmissione nuova che riparte dai punti fermi di Ballarò, ma questo non vuol dire che sarà una fotocopia. C’è tanta voglia di ripartire da zero e mettere in pratica nuove idee». Della partita – oltre a Maurizio Crozza – anche Nando Pagnoncelli «Pensiamo sia il migliore sondaggista in Italia, e riproporremo la copertina di Crozza peché pensiamo che sia il meglio in fatto di satira». I titoli, spiega, sono stati scelti perché danno subito «un’idea di concretezza». Il progetto abbracciato con La7 è a lunga scadenza, cinque anni: «La rete ci ha dato fiducia. Serve un impegno molto forte».

Si attendono anche numeri alti di share, ma Floris mette le mani avanti: «Ogni passo nel corso della stagione è gradito, ma nella mia mente i bilanci si faranno solo a fine stagione». Ospite dalla prima puntata, o almeno così si augurano, Matteo Renzi: «gli abbiamo spedito l’invito, ora aspettiamo una risposta»….Ultima domanda – inevitabile – su Massimo Giannini scelto dalla Rai come suo sostituto alla conduzione di Ballarò, e risposta molto british….: «E’ bravissimo, è stata un’ottima scelta».