Oggi vorrei discutere della lite che c’è stata ieri tra Serena e Annalisa. Perché avete bisticciato?
«Perché Serena mi ha detto una brutta parola». «Perché lei non ha preso un voto bello come il mio perché nel dettato ha fatto più errori di me…». «Sì, perché lei poi mi ha offesa». «Io non ti ho offesa, ho solo detto che avevi fatto tanti errori e io no». «Mi hai offesa!». «Ma non è colpa mia se io nel dettato sono stata più brava!».

Stop. Fermatevi qua. Adesso domando a tutti gli altri: Serena, secondo voi, ha offeso o non ha offeso Annalisa? E se per caso pensate che l’abbia offesa, mi dite, secondo voi, perché?
«Secondo me non l’ha offesa perché non le ha detto una parolaccia». «Neanche secondo me». «Per me sì, perché Serena voleva darsi delle arie. Voleva dire che era lei la più brava. Se lei non era stata la più brava nel dettato, per me, lei, Serena, non lo diceva». «Ma lei è stata veramente la più brava!». «Sì, ma non doveva fare dei… Non doveva dire che lei era più brava. Perché lei… Perché lei l’ha detto solo per darsi delle arie, per dire che era più brava». «Per me non la ha offesa». «Per me è sicuro che Serena ha offeso Annalisa perché poi, Annalisa, infatti, insomma, Annalisa si è offesa veramente, perciò è stata offesa». «Ma se io vinco una partita di calcio e l’altra squadra perde, io l’ho battuta, non la ho offesa». «Basta che però non ti dai delle arie, non la prendi in giro perché l’altra squadra ha perso, perché altrimenti i giocatori dell’altra squadra si sentono presi in giro, ci stanno male e possono anche piangere».

Tutta questa lite è nata da un fatto, che Annalisa e Serena hanno iniziato a fare un confronto tra una e l’altra. Spesso, quando si iniziano a fare confronti, va a finire che dopo si bisticcia. Mi sapete fare alcuni esempi?
«Se tu per caso fai dei confronti tra chi ha preso un voto più alto o più basso, per esempio». «Se tu dici che una bambina è più brava di un’altra. O più bella. Quella brutta ci rimane molto male e dopo vuole vendicarsi». «Se due fanno una gara in bicicletta per vedere chi è più veloce, possono anche scivolare con la ruota sulla ghiaia della strada e la ruota scivola e dopo cadono dalla bicicletta e si fanno male e devono andare all’ospedale perché è pericoloso». «Se io faccio un confronto tra chi ha il diario più bello, dopo ci può venire fuori una lite come l’altra settimana».

Se quando si fanno i confronti va quasi sempre a finire che si bisticcia e che qualcuno ci rimane male, perché la gente, i bambini ma anche i grandi, va sempre a finire che fanno dei confronti, secondo voi?
«Per sentirsi migliori. Per essere migliori». «Per darsi delle arie». «Perché magari uno è curioso. Non vuole fare confronti. Ma dopo chiede a un suo amico che voto ha preso e, se lo ha preso lui più basso dell’altro suo amico, allora è felice, se invece l’ha preso più basso, per me è infelice, è invidioso». «Perché si sbaglia». «Per me quelli che fanno i confronti li fanno perché credono di essere peggiori e vogliono essere i migliori». «A me piace fare i confronti, ma io non prendo in giro nessuno». «Secondo me sarebbe meglio che ognuno prende un voto e non può dirlo agli altri suoi compagni, ma solo a sua mamma e a suo papà, così nessuno fa dei confronti, nessuno può fare dei confronti e così nessuno bisticcia». «Per me a fare i confronti non c’è niente di male perché poi non siamo tutti uguali, non siamo tutti bravi uguali, è normale che siamo diversi e prendiamo voti diversi. Solo che non dobbiamo prenderci in giro. Soprattutto chi è meno bravo».