Come in ogni anno scolastico noi maestri abbiamo scritto sulla porta dell’aula qualcosa… Una frase… Chi se lo ricorda? Avete letto in questi giorni cosa c’era scritto? Nessuno?

«Io non mi ricordo». «C’è scritto 3. Cioè, classe terza perché quest’anno siamo in terza. Poi c’erano anche delle parole ma io non me le ricordo». «Io me la ricordo: «Tutti per 1, 1 per tutti. Anzi, no. Ma una frase tipo quella». «Io la so giusta: Tutti per 1, ognuno per la terza. Perché siamo in terza classe. In terza elementare».

Bene, mi dite perché abbiamo scritto quella frase? E cosa è un motto?

«Ah, io lo so! Anche noi a pallacanestro, con il nostro allenatore, abbiamo un motto: è quello che diciamo insieme prima della partita, all’inizio». «E’ una frase che si dice tutti insieme, si urla». «Un motto, per me, è un consiglio. Sì, come un consiglio, come una speranza…». «Io di preciso non lo so, ma per me un motto, secondo me, è come un grido di vittoria». «Per me un motto è una parola strana, che non ho mai sentito». «Sono delle frasi che si dicono per darsi coraggio prima di una battaglia o di una partita di calcio o di pallacanestro». «Il nostro motto io l’ho sentito in un film. Quando ho visto il film dei moschettieri. Lo dicevano con le spade, prima dei combattimenti. Era il loro motto: «Tutti per uno, uno per tutti».

Mi spiegate ora cosa vuol dire , secondo voi, quel motto che abbiamo scritto?

«Per me è un po’ come quello dei moschettieri. Vuol dire che bisogna aiutare chi è in difficoltà. Bisogna stargli vicino. Non lasciarlo mai solo». «Vuol dire che bisogna stare uniti. Non bisticciare». «Per me vuol dire che noi, a scuola, dobbiamo andare d’accordo e non fare confronti perché noi siamo tutti alunni della terza». «E’ un unione. E’ come un patto, una alleanza, Cioè, vuol dire che tra noi, i bambini e le bambine della terza, c’è un patto di andare d’accordo perché poi siamo tutti della stessa classe, non di classi differenti o altre classi terze di altre scuole. Insomma, questa è proprio la nostra classe». «Ognuno per la terza vuol dire che dobbiamo fare di tutto per la nostra classe. Per farci bella figura». «Per me vuol dire che se facciamo delle gare di corsa, per esempio, delle gare di corsa o una partita di calcio contro gli alunni della quarta o della quinta o della seconda, noi dobbiamo tifare per la nostra squadra, non per la loro».

Conoscete altri motti?

«Uno per tutti, tutti per uno». «Beh, quello lo avevamo già detto». «Chi fa da sé, fa per tre». «Meglio un uovo oggi che una gallina domani». «Tutto è bene quello che finisce bene». «Forza ragazzi, siete i più forti!». «Tanto va la gatta al lardo che…. Non me lo ricordo. Ma cosa è il lardo, maestro?». «Non lo sai? E’ quel burro salato che si mette nelle tigelle prima di mangiarle. E’ una crema. C’è anche il rosmarino, dentro».

Calma, calma, mi sa che state facendo un po’ di confusione. Quelli che state dicendo sono dei proverbi. Io invece vi ho chiesto dei motti. Cioè delle cose che si potrebbero dire, tutti i componenti di una squadra, prima di una partita…

«Io l’ho detto: Forza ragazzi, forza, forza, forza!».

Sì. Quello è un motto. Ma è meglio se sono in rima. Ne sapete degli altri?

«No, io non li so». «Neanche io».

Si possono anche inventare, eh?

«Viva, viva, viva la classe terza che …. Che non si è mai persa». «Noi siamo la terza, il resto è quel che resta». «Però con terza non è facile fare rima…». «Con la terza, la vittoria è certa!». «Per me i motti sono come una speranza!».«Noi siamo noi, voi siete voi. Vi piace?». «No, è brutto! Bruttissimo!». «Questa classe è la mia classe, e poi…. Non lo so». «Noi siamo la terza, noi siamo i migliori, tutti gli altri sono peggiori». «Forza ragazzi, facciamo insieme tanti passi». «Alla terza piace avere sempre la finestra dell’aula aperta. Fa rima terza, finestra e aperta, mi sembra». «Evviva la nostra classe perché è una classe proprio di classe». «Emh… A me non viene in mente niente, adesso, ci dovrei pensare un po’ a casa…». «Tutto è bene quello che finisce bene. Questo è un motto?». «La scuola è bella, noi siamo la classe più bella. Bella e bella fanno rima, veh?». «Forza bambini, studiamo molto e arriveremo primi. Vi piace? No-o?».