Ripassiamo un po’ quello che abbiamo studiato in queste settimane sul primo capitolo del nostro libro. Allora, chi sa dirmi cosa studia la geografia? Chi è il geografo? Chi sono e cosa fanno i suoi aiutanti?

«La geografia studia gli elementi naturali e quelli antropici, cioè le cose che ha fatto l’uomo». «Come le strade e le case». «La geografia studia i paesaggi e come l’uomo li ha rovinati». «Li ha cambiati con le sue attività, le fabbriche, il lavoro, le case, le strade». «Gli elementi naturali, invece, sono quelli che sono sempre esistiti, come l’aria, la terra, le montagne, i fiumi, il mare, il cielo, eccetera». «Il geografo studia la geografia, perché lo dice anche la parola». «Il geografo è lo studioso dei paesaggi naturali e antropici».

E i suoi aiutanti?

«Un aiutante è il geologo, che studia come è fatta la terra. È molto importante. Perché se tu costruisci una casa su una terra molle, una terra con molta sabbia, dopo, se viene un terremoto, la casa viene giù. Perciò è importante dove si costruisce». «Gli aiutanti del geologo sono… Anzi, gli aiutanti del geografo sono il geologo, il biologo, il metereologo». «Il metereologo è quello che studia le previsioni del tempo. C’è anche alla tv». «Il biologo studia… Il biologo studia la flora, che sarebbero i fiori e le piante e la fauna, che sarebbero gli animali che vivono in quel posto lì». «Poi c’è anche il cartologo che fa le carte». «Poi anche il sociologo che studia la popolazione che vive in quel posto. E l’economista che studia le risorse e le attività». «Però il cartografo non studia le carte e basta, lui le fa. Andando sopra un elicottero e facendo le foto dall’alto». «Poi, però, ci sono anche l’architetto, l’urbanista e l’ingegnere, sul libro. Sono loro che insieme ai muratori costruiscono le case, i ponti e insomma, tutto quello che ci deve essere in un paese e in una città».

Bravissimi. Adesso parlatemi un po’ delle carte geografiche… Dei vari tipi…

«Ci sono le piante o le mappe, per le zone piccole. Poi le carte topografiche, quelle per i quartieri di Milano o altre città. Poi le carte geografiche che servono per gli Stati o i continenti come l’Austria o l’Australia. Poi c’è il mappamondo. E anche il planisfero, c’è. Lì c’è tutto il mondo disegnato. Ma nel mappamondo è disegnato su una palla grande. Invece il planisfero è una cartina geografica come tutte le altre».

Ma cosa vuol dire che sono ridotte in scala?

«Vuol dire che la cartina dell’Italia, per esempio, non può essere grande come tutta l’Italia. Perché non esiste un foglio di carta grosso così. Allora tu la rimpicciolisci. Che poi, se vai su un satellite o un elicottero e fai delle foto all’Italia dall’alto, da molto in alto, vedi già che un po’ si è rimpicciolita. Più tu vai in alto, come una casa, e più si rimpicciolisce, quella casa. Perché tu vai più lontano e allora lei sembra più piccola, piccolissima. La stessa cosa è se tu fai una foto all’Italia». «Riduzione in scala vuol dire rimpicciolire». «Vuol dire che se tu rimpicciolisci di dieci volte un albero, dopo devi rimpicciolire di dieci volte anche il fiume che passa di fianco all’albero, altrimenti non vale. Non si possono rimpicciolire le cose a piacimento. Altrimenti, se tu rimpicciolisci a piacimento, tu per esempio disegni un bambino rimpicciolito tre volte e suo padre lo rimpicciolisci dieci volte e va a finire che il papà del bambino è più basso di suo figlio, del bambino. E non è possibile».

E dei colori delle cartine, cosa mi dite?

«I colori sono importanti soprattutto per la cartina fisica. Perché il blu sono il mare. Blu chiaro se l’acqua è bassa, tipo ti arriva alle ginocchia. Blu scuro se invece non tocchi». «Il marrone sono le montagne». «Il giallo sono le colline e il verde è la pianura padana, con tutta l’erba». «Anche il marrone, se è scuro, molto scuro, vuol dire che le montagne sono più alte. Se invece è chiaro, marroncino, le montagne sono più basse».