Un sottosegretario alle partite Iva. È stata presentata così da Matteo Renzi la nomina del nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’economista bocconiano Tommaso Nannicini. Già tra gli estensori del Jobs Act che ha cancellato l’articolo 18 per i neo-assunti e ha introdotto il «contratto a tutele crescenti», a Nannicini è stato attribuito il ruolo di seguire il cosiddetto «Jobs Act delle partite Iva».

La redazione del testo è stata affidata a un altro bocconiano, il giuslavorista Maurizio Del Conte, nominato alla presidenza dell’agenzia per le politiche attive (Anpal), un altra gamba del Jobs Act. La nomina di Nannicini, che svolgerà il ruolo di coordinatore della politica economica del governo Renzi, attesta, una volta in più, l’importanza attribuita dall’esecutivo allo «statuto per il lavoro autonomo» che dovrebbe interessare 5,4 milioni di lavoratori indipendenti in Italia.

Negli ultimi giorni il provvedimento è stato oggetto di numerose polemiche da parte dei movimenti dei freelance che lamentano il taglio delle norme a tutela degli autonomi che hanno contratto malattie grave, l’allungamento dei tempi di pagamento a 90 giorni (qui lo storify della protesta #nonCiGarba)

Indiscrezioni da Palazzo Chigi sostengono che le norme siano state ripristinate secondo l’intento originario: riconoscere alcune tutele sul welfare, la maternità e i fondi Ue. Escluse, al momento, misure sull’equo compenso e una revisione del sistema pensionistico per i lavoratori autonomi.