Tredici motivi per votare Dilma Rousseff:
1. Nonostante gli errori e le contraddizioni del Partido de los Trabajadores (Pt) e dell’attuale governo, voterò Dilma affinché si perfezionino le politiche sociali che, negli ultimi 12 anni, hanno tolto dalla miseria 36 milioni di brasiliani.

2. Voterò perché il Brasile continui a essere indipendente e sovrano, libero dall’ingerenza del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, lontano dai diktat dell’Unione europea e critico delle azioni imperialiste degli Stati uniti.

3. Voterò per l’integrazione latinoamericana e caraibica; per l’appoggio solidale ai governi di Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador e Uruguay; per l’autonomia della Celac e del Mercosur.

4. Voterò per il rispetto del diritto costituzionale allo sciopero e alle manifestazioni pubbliche, senza criminalizzazione dei movimenti sociali e dei loro leader.

5. Voterò per la Política Nacional de Participación Social; perché continuino i buoni nelle università; per l’Examen Nacional de Enseñanza Secundaria, il Programa Nacional de Acceso a la Enseñanza Técnica e il Programa Universidad para Todos; e per l’aumento della percentuale del Pil dedicato all’educazione.

6. Voterò a favore del Programa Más Médicos que, grazie alla sua azione preventiva, ha fatto diminuire la mortalità infantile di 15,7 per ogni 1000 nati vivi.

7. Voterò per il credito agevolato e l’aumento annuale del salario minimo, in modo che cresca il potere d’acquisto delle famiglie brasiliane, e affinché i viaggi aerei non siano più solo un lusso delle classi abbienti.
8. Voterò perché il lavoro schiavo nelle tenute dell’agroindustria venga severamente castigato e perché le proprietà nelle quali questo si pratica vengano confiscate a favore della riforma agraria.

9. Voterò perché la Policía Federal continui a essere apartitica, arresti anche i membri del governo, combatta il narcotraffico, il contrabbando e la nefasta attività del cambio illegale.

10. Voterò perché l’inflazione si mantenga sotto controllo e, in Brasile, la crescita dell’Indice di sviluppo umano (Idu) venga considerata più importante di quella del Pil. Se il nostro Pil cresce poco, il nostro Idu è il secondo del mondo, subito dietro gli Stati uniti, se consideriamo la proporzione demografica del nostro paese.

11. Voterò perché la nostra diplomazia rimanga indipendente, alleata delle cause giuste, senza genuflettersi ai consessi statunitensi e senza appoggiare il terrorismo bellicista degli Stati uniti, che dissemina lacrime e sofferenza in tante regioni del pianeta.

12. Voterò per la preservazione del Marco Cero di internet, contro le ingerenze dei giganti delle telecomunicazioni, interessati a far mercato delle reti sociali e a mantenere il controllo sulla comunicazione digitale.

13. Voterò, infine, per un Brasile migliore, pur sapendo che l’attuale governo è contraddittorio e incapace di promuovere riforme di struttura e di castigare i responsabili dei crimini della dittatura militare. Tuttavia, temo l’arretramento e, nella congiuntura attuale, non cambio la via vecchia per la nuova.
*Teologo e scrittore