È tregua tra magistrati e governo. Ieri Renzi ha ricevuto il presidente dell’Anm Piercamillo Davigo e la sua giunta. Alla fine dell’incontro lo stesso ex protagonista di Manipulite ha parlato di «un’apertura» del premier sulle questioni calde. Si allontana dunque l’ipotesi di uno sciopero dei giudici, anche se a decidere sarà il Comitato direttivo centrale di Anm. Le concessioni di Renzi riguardano pensioni, risorse e norme sul trasferimento dei magistrati di prima nomina. L’Anm giudica «incostituzionale» il decreto appena convertito in legge (con voto di fiducia) che prevede il trattenimento in servizio sino a 72 anni soltanto per i vertici della Corte di Cassazione: una «disparità di trattamento» rispetto agli altri magistrati contro la quale sarebbero già pronti i ricorsi alla Corte di giustizia europea. Nel frattempo Anm propone di ricorrere alla proroga per tutti per coprire almeno mille posti vuoti in magistratura. Ma il clima referendario si fa sentire. Davigo ha riferito che – a sorpresa – da Renzi è arrivata anche una «notevole disponibilità» sulle risorse per il personale. Qui Orlando invece non sembrea convinto: «Se le risorse aumentano il più contento sono io», ha spiegato, «ma il vero problema è utilizzare quelle già stanziate».