La scena è surreale: dalla neve emerge un corteo di poche decine di persone. In testa due gonfaloni: quello rosso e blu del Comune di Montemonaco e quello con l’immagine sacra della Madonna. Dietro il sindaco Onorato Corbelli con la fascia tricolore, con lui una donna in abito tradizionale, un vestito rosso e dorato. E tutti gli altri, i fedeli della processione di San Sebastiano, con partenza dal paese e arrivo alla pittoresca chiesa di Santa Maria in Casalecchio: poche centinaia di metri in totale. Per la messa è arrivato in paese anche Carlo Bresciani, vescovo di San Benedetto del Tronto.

Al termine della funzione, come da tradizione, ai presenti sono stati consegnati uno sfilatino di pane benedetto, mezzo litro di vino cotto e una salsiccia. Per il sindaco questa sarebbe stata un’occasione per tornare alla normalità, ma la cosa è sembrata più che altro una bizzarria non molto opportuna.

Per fare strada al corteo, infatti, nella giornata di venerdì, sono state messe in azione le turbine, che hanno creato un varco nei montoni di neve alti quasi due metri. «Invece di usare la turbina per prestare tempestivamente soccorso alle persone isolate – dice Angelo Tuccini, un ristoratore del posto – hanno dato la precedenza alla pulizia del percorso per la processione di San Sebastiano. Un appuntamento che sarà pure importante ma che con un’emergenza così grave si poteva pure rinviare».

Il caso è inevitabile, anche perché, segnala sempre Tuccini, «c’è un allevatore di cavalli, ha sessant’anni, e vive in una casa terremotata ad Altino (una frazione del paese, nda). È isolato da giorni. Potevano andare ad aiutarlo ma il sindaco ha preferito usare la turbina per la processione».

Alla fine, l’allevatore di cavalli è stato soccorso nel pomeriggio di ieri, a ventiquattro ore di distanza dalla processione di San Sebastiano.

Nella stessa occasione è stata liberata anche la gran parte delle strade del paese, che adesso prova, per l’ennesima volta negli ultimi cinque mesi, a ricominciare a vivere normalmente, per quanto sia possibile quando diversi edifici sono stati lesionati dai terremoti di agosto e ottobre, e molti degli abitanti si sono spostati altrove.

Montemonaco, duemila anime sotto al monte Vettore, ha un totale di sette frazioni, per riuscire ad aprire le strade sono arrivate da Bolzano giovedì sera cinque turbine.