Vladimir Putin avrebbe espresso la disponibilità di Mosca «a lavorare per un cessate il fuoco bilaterale immediato e incondizionato», nell’est dell’Ucraina, secondo quanto ha riferito il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini parlando con i giornalisti al termine di un colloquio durato un’ora e un quarto con il presidente russo al Cremlino.

La situazione di partenza che riguarda la crisi in Ucraina è «molto difficile come dimostrano le notizie in arrivo dall’Est del Paese, e l’esercizio della diplomazia e della politica è molto faticoso», ha spiegato la ministra italiana Mogheini, al termine del suo incontro con Putin al Cremlino. Mogherini ha incontrato anche il vicepremier Arkadi Dvorkovich e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, anche a Kiev per colloqui con la leadeship ucraina in uno sforzo per «accompagnare e sostenere» il dialogo fra le parti coinvolte nella crisi.

Per quanto riguarda invece le questioni inerenti ai rapporti tra Russia e Ucraina, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha anticipato «azioni concrete di Mosca, previste dalla dottrina militare adottata dalla Federazione russa, nel caso in cui l’Ucraina lanciasse azioni per riprendere il controllo della Crimea». Azioni cui ha alluso il ministro degli Esteri ucraino Pavel Klimkin, in un incontro ieri con i giornalisti italiani in cui ha detto che la Crimea sarebbe tornata a fare parte dell’Ucraina prima di quanto la comunità internazionale si aspetti.