Dopo una settimana di sangue e di bombardamenti contro gli ospedali, Aleppo è di nuovo sotto il fuoco incrociato dei due fronti. Target, ancora una volta, è una clinica: dopo l’ospedale al Quds colpito dall’aviazione governativa (50 morti) e una clinica a Al Marja (almeno 5 vittime), ieri è toccato al quartiere di Muhafaza e all’ospedale al-Dabeet, specializzato in ginecologia e ostetricia.

Missili sparati dai gruppi islamisti di opposizione verso la parte nord della città, riporta l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, hanno ucciso 19 persone, di cui 3 bambini e 3 donne morte all’interno della clinica. Immediata la risposta governativa che ha preso di mira la parte orientale.

Supera così le 270 vittime civili (49 bambini) il drammatico bilancio dal 22 aprile ad oggi. Un conflitto, quello che vede Aleppo al centro, che la diplomazia mondiale dice di voler fermare: ieri Stati Uniti e Russia si sono incontrati per il secondo giorno a Ginevra insieme all’Onu per raggiungere il cessate il fuoco sulla seconda città siriana. La rottura della tregua ad Aleppo aveva messo in standby il più generale cessate il fuoco, poi riattivato solo per Damasco e la sua periferia.

Nel pomeriggio il ministro degli Esteri russo Lavrov ha parlato di una via di uscita a breve: la tregua potrebbe essere annunciata tra poche ore. L’obiettivo è porre fine ad un rinnovato ciclo di violenze tra governo e opposizioni attraverso la creazione in Svizzera di un centro congiunto di monitoraggio della cessazione delle ostilità. A sentire i diversi uffici diplomatici occidentali sono tutti impegnati sullo stesso fronte: oggi l’inviato Onu de Mistura incontrerà a Berlino i ministri degli Esteri di Francia e Germania e le opposizioni siriane, dopo i meeting di ieri con la parte russa.

Nel mirino c’è l’ennesima ripartenza del negoziato di Ginevra, inutile e controproducente fantasma che permette ai due fronti di coprire con la farsa del dialogo lo scontro sul terreno. Eppure l’Onu millanta ancora ottimismo: se la tregua su Aleppo sarà archiviata, ha detto de Mistura, il negoziato potrà ripartire.