Benché stia cercando di correggere la rotta, il presidente del consiglio Matteo Renzi (e con lui ora anche la ministra per le riforme Maria Elena Boschi) non può resistere alla tentazione di personalizzare lo scontro sulla riforma costituzionale e di trasformare il voto di ottobre in un plebiscito su se stesso e sul suo governo: o con me o contro di me.

È un modo per «buttarla in caciara» e non rispondere nel merito alle obiezioni che alla legge Boschi vengono rivolte, tanto per dire, da ben 10 ex presidenti e 10 ex vicepresidenti della Corte costituzionale. Mentre, urbi et orbi, grazie al gigantesco apparato mediatico di cui gode, il presidente del consiglio difende, sempre senza contraddittorio, la «sua» riforma con argomentazioni alcune fuorvianti, altre palesemente false. Al contrario, crediamo che più si entra nel merito delle questioni e più appaiono chiari i vizi, le storture, i pericoli di questa riforma, soprattutto se combinata con la nuova legge elettorale, la seconda gamba sulla quale si regge tutto l’impianto riformatore.

Le 30 ragioni per cui bisogna votare No, pubblicate ieri su questo giornale, vanno in questa direzione.

Così come costituisce un utile manuale per capire e informarsi il volumetto La Costituzione bene comune, edito da Ediesse, che raccoglie gli interventi (Gaetano Azzariti, Felice Besostri, Lorenza Carlassare, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Alfiero Grandi, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Massimo Villone, Gustavo Zagrebelsky) svolti durante l’assemblea dell’11 gennaio scorso convocata dal Comitato per il No al referendum costituzionale.

Novanta pagine nelle quali sono spiegate, con competenza e passione, le ragioni di un’opposizione che non è, appunto, ideologica, ma fondata su argomenti precisi, oggettivi, documentati. (Il volume può essere richiesto via telefono al n. 0644870283-0644870325 o via mail a ediesse@cgil.it o ediesse.libri@cgil.it).

Ma intanto siamo entrati nell’ultimo mese di raccolta firme e il lavoro dei comitati è a pieno regime.

Martedì, a Roma, un bel bottino di firme è stato fatto al banchetto organizzato davanti alla sede nazionale della Cgil, dove Alfonso Gianni, Alfiero Grandi e Alessandro Pace hanno raccolto le sottoscrizioni di esponenti del sindacato come, tra gli altri, Ivan Pedretti (segretario Spi) e Danilo Barbi (segreteria nazionale). Anche l’ex segretario di Rifondazione ed ex presidente della Camera Fausto Bertinotti ha scelto quella sede per firmare i tre referendum.

Iniziative e banchetti

Genova: domani, ore 10 piazza Petrella (Certosa): banchetto raccolta firme e incontro «Dalla Costituzione al lavoro» con Ivano Bosco, segretario camera del lavoro di Genova e Massimo Bisca, segretario Anpi Genova; lunedì 30, ore 18 SalaCentro Remiero, Piazza della Stazione (Pra): banchetto raccolta firme e incontro con Stefano Quaranta, deputato di Sinistra Italiana e Massimo Bisca; martedì 31, ore 18, Palazzo Ducale «Dalla Strada alla storia. Per l’archivio di Don Andrea Gallo» con Marco Doria, sindaco, Vito Mancuso, Gad Lerner, Luca Borzani. Sarà possibile firmare.

Firenze: oggi, ore 10-13, Piazza Tasso. Milano: domani, ore 12-17.30, Corso Buenos Aires angolo piazza Oberdan.

Bologna: domani, ore 10-19, Coop Meraville v.le Carnacini.

Gavorrano: venerdì 10, ore 21, pista polivalente del parco pubblico (Bagno) incontro pubblico con Pancho Pardi.

Amelia: mercoledì 1 giugno, ore 17, Sala Boccarini, confronto pubblico tra Sì e No con Piero Badaloni e Alfonso Gianni.

Ancona: domani, ore 10-12/16-19,Piazza Roma.

Catanzaro: domenica, ore 17-20, Lungomare Catanzaro Lido. Palermo: giovedì 2 giugno, brunch referendario in piazza e raccolta firme, dalle ore 11, via Emerico Fazio 7.

Monaco di Baviera: giovedì 9 giugno, dalle 9 alle 12, si può firmare presso il consolato, via Moehlstrasse 3.