Un calcio all’omofobia. Balon Mundial, che a Torino organizza il «mondiale» per i migranti più partecipato d’Europa, lancia una campagna contro la discriminazione e l’intolleranza, che partirà oggi in occasione dell’International day against homophobia and transphobia. Balon Mundial Onlus è stata scelta come unica referente italiana, tra le dieci nel mondo selezionate da «Fare Network» per promuovere la campagna internazionale Football v homophobia. Nata nel Regno Unito per rendere i club sportivi un luogo sicuro e solidale, anche per gli atleti omosessuali e transessuali, ha coinvolto team professionisti come Arsenal, Manchester City, Liverpool, West Ham, Crystal Palace, club dilettantistici e tifoserie. In Italia, il tema è all’ordine del giorno, considerati anche i recenti insulti omofobi da parte del presidente della Lega dilettanti, Felice Belloli, nei confronti delle calciatrici donne: «Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche».

Balon Mundial nasce nove anni fa da un’idea di Officina Koinè; da poco, nel 2012, si è strutturato come una associazione onlus (sportiva e dilettantistica), con un direttivo giovanissimo, età media 25 anni; il presidente è Tommaso Pozzato, classe 1987. L’intento è quello di utilizzare lo sport come strumento contro le discriminazioni, per favorire la coesione sociale e l’interazione multiculturale. Le comunità che prima non si conoscevano, non dialogavano, stringono ora relazioni e creano iniziative con una mescolanza di genti, tradizioni, cibi e canzoni. Negli anni i progetti si sono ampliati, accanto agli ormai storici Mondiali Migranti di calcio (nel 2014 vinti dal Congo) si sono aggiunti il Cricket Mundial, rivolto in particolare agli studenti e ai lavoratori di Pakistan, India, Afghanistan e Bangladesh, e Football 3, intervento educativo nelle scuole medie torinesi.

Tra i progetti internazionali scelti da Fare Network, organizzazione europea che lavora anche in Sud America, per Football v Homofobia, quello di Balon Mundial è l’unico che ingloba tematiche lgbt e la questione dei migranti. Ancor più significativo, visto che molti giocatori arrivano da paesi dove l’omofobia è di Stato. «Il clou dell’iniziativa – racconta Irene Pepe di Balon Mundial – sarà nella prima settimana di luglio con le finali dei nostri mondiali di calcio a Torino. Abbiamo invitato tifoserie lgbt da tutta Europa, organizzeremo dibattiti, workshop e incontri di calcio».