In confronto il ponte sullo Stretto di Messina è un’opera minore sulla quale non varrebbe neanche la pena spendere tempo. Sì perché quello proposta a Tunisi da un ingegnere italiano, Enzo Siviero, è un megaprogetto di ponte lungo 140 chilometri, chiamato TUNeIT e in grado di collegare la penisola tunisina del Cap Bon alla Sicilia e allo stretto di Messina. E dai costi altrettanto ambiziosi: 100 miliardi di euro.

L’occasione per la presentazione è stata una tavola rotonda organizzata dalla Rmei (Réseau Méditerranéen des Ecoles d’Ingénieurs di Marsiglia) e dall’Eamc (Engineering Association for Mediterranean Countries di Roma) intitolata: «Mediterraneo, un ponte tra l’Africa e l’Europa: dal sogno alla realtà». A Tunisi Siviero ha spiegato che la sua idea rappresenterebbe l’alternativa alla soluzione proposta da uno studio dell’Enea del 2005 che prevedeva la realizzazione di un tunnel ferroviario sottomarino tra Capo Bon (Tunisia) e Pizzolato (Sicilia) a nord di Mazara del Vallo.

Per la realizzazione del ponte è prevista la creazione di 5 artificiali, da utilizzare anche a scopo turistico o di ricerca, nelle quali sarebbero posizionati tutti i servizi per il funzionamento del sistema. Le isole dividono il percorso in 5 parti, ciascuna delle quali coperta da un ponte a campate multiple.