Cruz Flores. Ansel Roth (Leland Orser) si è specializzato negli studi sul controllo del pensiero, soprattutto sui processi psicologici alla base del fenomeno collettivo che porta al formarsi e al consolidarsi delle sette, più o meno segrete. Cognizioni che in ogni modo non gli hanno permesso più che una prospettiva professionale ed esistenziale vicina al collasso: è solo tenendo conferenze in alberghi di infima categoria che Roth riesce a stento a salvaguardare una dignità economica che vada oltre la preoccupazione immediata per pranzo e cena. Ed è in una di queste circostanze che l’uomo viene “assoldato” dai genitori di Claire (Mary
Elizabeth Winstead, Death Proof), una giovane plagiata da una setta denominata “Faults”, al fine di “esorcizzarla” in qualche modo e a riportarla a casa e a più miti principii. Thriller psicologico che sfocia in
un delta sci-fi, l’americano Faults è l’opera prima di Riley Stearns e discreta prova di vivacità indie, soprattutto se il gioco a due tra i protagonisti procede per infatuazioni successive che non hanno
propriamente a modello l’implicita aderenza alla realtà.

Philip Merivale. Il cacciatore di criminali nazisti Wilson è sulle tracce dello sfuggente Franz Kindler, un personaggio che è riuscito a distruggere buona parte evidente del suo infame passato, e oggi vive in una piccola cittadina del Connecticut come Charles Rankin, rispettato professore nonché genero di un giudice: per stanarlo Wilson ricorre a Konrad Meinike, simpatizzante nazista che dovrebbe servire da esca per
smascherare Kindler, destinato invece a finire strangolato…

Dopo Quarto potere e L’orgoglio degli Amberson, e prima della Signora di Shanghai, è questo il destino – nella filmografia di Orson Welles – anche dello Straniero (1946), storicizzato come “giallo” e minus, a fronte di una forza espressiva altrimenti compatibile sia con il canone hollywoodiano che con la magmatica “forma” wellesiana. Su moviemezzanine.com il videosaggio The Stranger – Forest Tracking Scene, in cui F. X. Feeney (autore di Orson Welles: Power, Heart, and Soul) analizza l’uso della carrellata in
una sequenza decisiva del film.

Alexandre Zagor. Due ragazze fuggite da un istituto di salute mentale incrociano il loro incerto (non si sa se più onirico o reale) percorso con un assortito campionario di derelitti, tra i quali una borseggiatrice che promette loro un imbarco clandestino verso isole lontane e un gruppo di loschi individui dalle inconfessabili intenzioni, che invitano le giovani a una festa alla vigilia della loro partenza… Les paumées du petit matin
(1981, il titolo è ricavato da una canzone di Jacques Brel) è un film di Jean Rollin che non conobbe distribuzione in sala, non più legato al registro vampiresco tipico dell’autore di Fascination ma con un’aura da “polar a tendenza erotica”, secondo la definizione del produttore André Samarcq.

Oggi – con titolo anglofono The Escapees – questa rarità viene risarcita da maggior fortuna grazie a un’edizione blu-ray curata da Redemption/Kino Lorber, rimasterizzata in hd dall’originale negativo 35mm e accompagnata da One Day in Paris: An Interview with Jean Rollin (2008).