Sostegno economico da 70 a 220 euro per 30 mila famiglie che non possono pagare l’affitto e a 300 mila persone che non possono comprare generi alimentari, corrente gratis per 300 kw fino alla fine dell’anno. È il primo disegno di legge del governo Tsipras per affrontare la crisi umanitaria. Il progetto, ora alla Ragioneria dello Stato, non è solo un gesto simbolico, perché sottolinea che la Carta del Diritti Fondamentali dell’Ue vale più della legge dei mercati e dei banchieri. Intanto la Deh, la società elettrica greca, e il sindacato Genop hanno firmato il primo contratto collettivo nazionale dell’era Syriza: prevede sei euro al giorno per alimenti, la cancellazione di qualsiasi licenziamento e la durata triennale.

Nel frattempo il Comitato centrale di Syriza ha eletto la nuova (ridotta) Segreteria politica, nella quale la maggioranza di Tsipras con 110 voti ha eletto sei membri, la Piattaforma di sinistra, con 63 voti, ne ha eletto quattro e la lista degli ex maoisti di Koe, cone 23 voti, uno.

«Il governo attraverso le nostre procedure collettive è ancora più forte», ha detto il leader della Piattaforma di sinistra e ministro della Ricostruzione produttiva Panagiotis Lafazanis, sostenendo che «Syriza era, e rimarrà , a differenza di Nuova Democrazia, una forma radicale della politica, con funzioni democratiche vive e sicure». Dichiarazioni che hanno smentito chi auspicava spaccature nel partito, dopo l’emendamento della Piattaforma che criticava l’accordo all’Eurogruppo, bocciato con 92 voti contrari, 65 a favore, 5 bianche e un’astensione. Il portavoce del governo ha detto che però ci sarà solo un breve dibattito nel parlamento ma non una votazione sull’accordo, visto che il Consiglio di stato ha deciso che basta solo la firma del ministro delle Finanze.
Tasos Koronakis, il nuovo segretario di Syriza, è sicuro che le radici di Syriza si trovano nel movimento anti-G8 di Genova. Koronakis, che proviene dai giovani di Synaspismos, è stato eletto dal Comitato centrale con 102 voti. Il candidato della Piattaforma di sinistra Alekos Kalyvis ha preso 64 voti, 32 le schede bianche.

E’ stato eletto segretario in un momento molto complicato per il vostro partito, il governo, la Grecia e non solo.

Dopo la prima fase di trattative, siamo in un periodo in cui dobbiamo combattere di giorno in giorno. In questa lotta il partito deve giocare un ruolo importante e rafforzato, mantenendosi distinto dal governo. Dovremo rinnovare e migliorare le funzioni del nostro partito, le sue relazioni con la società, la sua apertura, la sua formazione e costituzione, avere relazioni stabili con tutti per poter appoggiare e controllare il governo in un modo fecondo.

I media europei attaccano il governo ma i sondaggi che dimostrano che l’opinione pubblica greca lo sostiene.

La cosa più importante è che abbiamo un incredibile appoggio dalla società greca e questo secondo noi succede perché la gente capisce che finalmente ha un governo che lotta per l’interesse dei cittadini, tratta esplorando i reali limiti della politica e non dice sempre sì al ministro delle Finanze e alla Cancelliera tedesca. La vera sfida in questo momento è se può esistere un governo di sinistra nell’Europa di oggi e se veramente quest’Europa può cambiare. Non lo vogliono i sostenitori dell’austerità e per questo lottano con ogni modo per il fallimento del nostro governo. Tutta la nostra visione si bassa sulla prospettiva di un cambiamento in Europa, che si può cambiare e che le politiche di austerità hanno fallito. Dobbiamo allargare al massimo possibile le alleanze con i popoli europei e i governo che vogliono resistere a questa folle e disastrosa politica.

Credete si possano cambiare gli equilibri in Europa con le elezioni in Portogallo e in Spagna quest’anno e in Irlanda l’anno prossimo?
Certo. Il fronte dell’austerità ha paura dei cambiamenti in Europa. Non vogliono vedere un governo che lotta contro di loro, che ha l’appoggio della gente e fa cose per la gente. Questo fatto è positivo per noi e completamente negativo per le élite dominanti europee. Hanno paura di un domino di eventi che possono rappresentare una speranza per tutti i popoli europei.

Nel Comitato centrale di Syriza è stato eletto con il 56% dei voti. Syriza si spacca? Crolla sotto il peso dell’accordo?

Mi sembra che quelli che cercano di trovare problemi abbiano messo una lente di ingrandimento su Syrizza. Per noi è anche una scommessa per far vedere un altro modello di partito, democratico che dibatte seriamente, ha il diritto di criticare e decidere. Non credo che i cittadini preferiscano i partiti dove si suona il silenzio militare. La nostra lotta per far tornare la democrazia om Grecia è anche una lotta per far ridiventare i partiti istituzioni democratiche, di dialogo e dibattito dentro e con la società. Il dibattito era quello atteso. Nulla di sconvolgente. Lafazanis (leader della Piattaforma di sinistra) e Kalyvis (candidato della Piattaforma alla segreteria del partito dicono che siamo più uniti che mai e dobbiamo combattere tutti insieme questa difficile battaglia.