«Partiamo con il progetto tessere sanitarie ai migranti», ha annunciato la ministra della salute, Beatrice Lorenzin. La tessera – simile a una smartcard, con i dati sulla salute della persona, ma anche un software statistico che grazie a un algoritmo consentirà al medico in tempi stretti di valutare il rischio che un migrante ha di sviluppare particolari malattie infettive, fino a visite mirate per la determinazione dell’età dei ragazzi non accompagnati – rientra nel progetto Ue «Care», con l’Italia capofila con l’Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e povertà (Inmp), e sarà consegnata da luglio negli Hotspot di Lampedusa e Trapani, oltre che in quelli degli altri paesi coinvolti (Grecia, Malta, Croazia, Slovenia).

«Tracceremo lo stato di salute di ogni singolo migrante che entra in Europa e garantiremo, allo stesso tempo, anche una maggiore sicurezza perché si introdurrà un elemento di tracciabilità delle persone in entrata», dice Lorenzin.

I migranti al di sotto dei 18 anni rappresentano circa il 30% degli arrivi. Molti di loro non sono accompagnati, capire quanti anni hanno gli adolescenti non è sempre facile.

«Fino ad oggi – spiega Gianfranco Costanzo, dell’Inmp, coordinatore del progetto Care – abbiamo utilizzato la radiografia del polso. Il nostro ministero della Salute ha messo a punto un metodo olistico multidisciplinare, approvato dalla Conferenza delle Regioni, che prevede una visita del pediatra auxologo e quella di un pediatra dell’età evolutiva. La loro valutazione incrociata, senza necessità di radiografie, permette una valutazione molto più precisa», aggiunge il coordinatore sottolineando che il progetto complessivo «è stato sviluppato per la tutela della salute del migrante. Un’attività che, se efficace, ha come conseguenza anche una maggiore tutela della salute della comunità di accoglienza», conclude Costanzo.