Valerio Verbano, 35 anni dopo. Ieri un corteo di 3 mila persone ha attraversato il quartiere romano del Tufello dove il militante comunista romano, appartenente all’area dell’Autonomia Operaia, fu assassinato il 22 febbraio 1980. Un commando neofascista composto da tre uomini armati lo attese all’interno della sua abitazione, nel quartiere di Montesacro, dopo aver immobilizzato i genitori. I Nar, Nuclei amati rivoluzionari,  rivendicarono l’azione fornendo alcuni riscontri inequivocabili.

 

valerio-verbano
Alcune recenti contro-inchieste sul terribile omicidio, come quelle di Marco Capocetti Boccia e di Valerio Lazzaretti  hanno ribadito la matrice neo-fascista e hanno rivelato divergenze in quell’area politica. Un successivo comunicato siglato dai Nar, si scoprì molto dopo che fu scritto da Valerio Fioravanti, criticò l’azione. I libri: Valerio Verbano, una ferita ancora aperta. Passione e morte di un militante comunista, di Capoccetti Boccia (Castelvecchi) e Valerio Verbano, ucciso da chi, come e perché, di Lazzaretti (Odradek), hanno anche documentato il più che problematico lavoro della magistratura nelle indagini, oltre che la distruzione dei corpi di reato. Ieri il corteo ha sfilato anche per ricordare i genitori di Valerio, Carla e Sardo Verbano, che hanno cercato la verità sull’omicidio del figlio per tutta la vita.

Sullo striscione di apertura del corteo romano c’è un riferimento all’attualità. La lotta antifascista si sposterà sabato prossimo, 28 febbraio, in un altro corteo organizzato per contestare la kermesse organizzata dal leader della Lega Nord Matteo Salvini in piazza del Popolo a Roma. Momento di una campagna che il leghista sta conducendo in queste settimane in tutto il paese, la manifestazione è diventata il riferimento anche delle destre estreme romane, come Casa Pound.

28
Il corteo partirà alle 14 da piazza Vittorio fino a Sant’Andrea della Valle, nel centro storico della Capitale, a due passi dal Senato. Ancora venerdì scorso, tuttavia, l’arrivo della manifestazione non era stato definito dalla questura.

“Ci auguriamo – sostengono gli organizzatori – che il diritto a manifestare venga garantito a tutte quelle realtà antifasciste e antirazziste attive nella città di Roma e che insieme stanno costruendo questa importante mobilitazione. Domani presenteremo un appello sottoscritto da decine di esponenti del mondo della cultura. Roma città aperta sarà un argine a Salvini, a Casapound e alla deriva populista in cui rischia di sprofondare questo paese”.