Prove di distensione in Venezuela. L’arrivo dell’inviato di Washington, Thomas Shannon, numero 3 nel governo Obama ha tirato un po’ il guinzaglio ad alcune componenti di opposizione, riunite nella Mesa de la Unidad Democratica (Mud). E così, lo scalpitante presidente del parlamento, Henry Ramos Allup, ha deciso alla fine di “sospendere” la seduta d’impeachment contro Maduro. Annullata anche la bellicosa manifestazione, che avrebbe voluto marciare su Miraflores. Allup ha detto di aver risposto a una richiesta del Vaticano. E il capogruppo della Mud, Julio Borges, ha ribadito che proporrà comunque di anticipare gli appuntamenti elettorali..

L’idea della Mud era quella di mantenere come di consueto il piede in due scarpe, mettendo all’angolo il governo per agire sottobanco. E, infatti, il coordinatore dell’alleanza, Jesus Torrealba, si è recato al tavolo di trattativa – gestito dal Vaticano e dalla Unasur – dopo aver indetto un’infuocata conferenza stampa insieme a un nutrito gruppo di partiti della sua coalizione, per confermare l’agenda dello scontro con il governo. Ma ora, a restare apertamente sul piede di guerra sono solo le componenti più oltranziste: quelle di Voluntad Popular, il partito di Leopoldo Lopez, e della deputata filoatlantica Maria Corina Machado, che controllano lo squadrismo più acceso.

Sono loro ad aver organizzato la campagna “la salida”, la cacciata di Maduro dal governo che, nel 2014, ha provocato 43 morti e oltre 850 feriti. “Non c’è una marcia a Miraflores, Non c’è impeachment a Maduro; perciò Non c’è cambio di regime nel 2016. Sì c’è indignazione. Questo è un errore della Mud”, ha scritto in twitter Machado. Intanto, hanno lasciato il carcere alcuni politici. Le trattative continuano l’11 novembre.

Maduro ha reagito con umore caraibico, durante una trasmissione radio: ha parlato della salsa, una danza del popolo “che l’oligarchia non potrà mai capire”. Poi, da Ginevra, dove il Venezuela sta presentando all’Onu un’informativa sui diritti umani, è intervenuta in diretta la ministra degli Esteri, Delcy Rodriguez, per ricordare il plauso ricevuto dal suo paese per le politiche sociali e la diplomazia di pace. E anche a Roma dove si svolgendo il III Incontro mondiale dei movimenti popolari, voluto dal papa Bergoglio, si è fatto riferimento al Venezuela, e all’attacco delle destre. Un disegno – ha detto la sindacalista brasiliana Beatriz Cerqueida – per piegare i governi agli interessi del grande capitale finanziario e multinazionale attraverso l’organizzazione di golpe istituzionali.

Per i movimenti popolari, la democrazia rappresentativa si è trasformata in una forma vuota, se non pregna di contenuti autoritari. Occorre, quindi, trovare altre modalità di partecipazione alla politica, azionare un meccanismo “integrale” per riappropriarsi della ricchezza. La chiesa ci vuole aiutare? Allora cominci a distribuire ai senza-terra almeno il 10% dei suoi latifondi, ha detto l’argentino Juan Grabois al tavolo della presidenza, richiamandosi ai principi di povertà predicati dal papa.