«La decisione di Obama è un atto di giustizia e di umanità. E’ il trionfo della nazione portoricana, una vittoria di tutto il nostro popolo che si batte per la libertà». Wilma Reveron Collazo, presidente del Movimento indipendentista hostosiano (Minh), commenta così al manifesto la decisione di Obama che porterà fuori dal carcere l’indipendentista portoricano Oscar Lopez Rivera. Lopez uscirà il 17 maggio. Nel 1981 venne arrestato per la sua appartenenza alle Forze armate di Liberazione Nazionale (Faln) e condannato a 55 anni di carcere. Nel 1988 prese altri 15 anni in alcuni processi-farsa celebrati negli Stati uniti.

Reveron ricorda le battaglie compiute dal giovane portoricano al suo ritorno dal Vietnam, dov’era stato costretto ad andare come molti altri ragazzi. «A Chicago inizia le sue battaglie di disobbedienza civile con le comunità latine e afro-americane. Nel 1976 passa alla lotta clandestina. Quando viene arrestato dall’Fbi, si dichiara prigioniero di guerra e si appella alla Convenzione di Ginevra. Per 12 anni resterà in isolamento totale». Nel 1999, rifiuta l’indulto che l’allora presidente Bill Clinton promette di concedergli al termine di altri 10 anni di buon comportamento in un carcere ordinario. Da allora, movimenti sociali e organizzazioni per i diritti umani hanno continuato a chiederne la liberazione.

«Il 18 giugno del 2012 – ricorda Reverol – , il Comitato per la Decolonizzazione dell’Onu ha approvato una risoluzione, promossa da Cuba, nella quale chiedeva di riconoscere il diritto all’indipendenza e all’autodeterminazione di Porto Rico e la liberazione di Lopez. Ora, finalmente tornerà a casa, accolto come un eroe come merita. A Porto Rico arriverà intorno al 20, prima si fermerà a Chicago a visitare la famiglia e la comunità».

A Porto Rico, lavorerà a San Juan, la capitale, dove governa la sindaca indipendentista Carmen Yulin Cruz, vincitrice alle ultime elezioni, che il Minh ha appoggiato. Reverol spiega che il Movimento indipendentista hostosiano «è nato a maggio del 2004 dall’unione del Nuovo movimento indipendentista portoricano e dal Congresso nazionale Hostosiano, filoni storici del movimento indipendentista di Porto Rico». Un paese che, dal 1898, ha statuto politico di colonia amministrativa degli Stati uniti. «Il principale obiettivo del Minh è quello di promuovere l’unità nazionale, la giustizia sociale, la democrazia partecipativa e l’alleanza delle componenti indipendentiste, nel solco dei principi praticati dal nostro dirigente storico Juan Mari Bras, ora scomparso, e dell’antico fondatore Eugenio Maria de Hostos. In questi anni – dice ancora Reverol – abbiamo organizzato importanti lotte ambientaliste, sindacali, per l’uguaglianza di genere e quella tra i popoli. E portiamo la nostra causa in tutti gli organismi internazionali: come il Movimento dei Paesi non Allineati, ora diretto dal Venezuela di Nicolas Maduro, che ha fortemente appoggiato la campagna per la liberazione di Oscar».

Oggi – aggiunge Reverol – «i lavoratori stanno affrontando un attacco ai loro diritti, come la giornata di 8 ore. In questi giorni abbiamo organizzato una prima protesta. I sindacati le organizzazioni di sinistra si battono contro le misure neoliberiste che vuole imporre il Partito Nuovo Progressista (Pnp). Il Pnp e le forze conservatrici stanno facendo il lavoro sporco per la Giunta di Controllo Fiscale imposta dagli Usa, usando la crisi fiscale come scusa. Mentre i profitti delle multinazionali sono aumentati del 22%, i salari dei lavoratori hanno avuto una contrazione del 4%. Ci stiamo preparando per l’arrivo di Trump, che disprezza i portoricani e non appoggia certo il nostro riscatto finanziario, e probabilmente taglierà i fondi che arrivano dagli Stati uniti».