Si è spento ieri nella sua casa milanese, l’oncologo Umberto Veronesi. Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 28 novembre, era nato infatti nel 1925. Malato da tempo, aveva avuto un aggravamento nelle ultime settimane. Chirurgo dell’Istituto tumori di Milano, negli anni ’70 sviluppò metodiche innovative a livello internazionale per asportare e curare il carcinoma della mammella. Figlio di un socialista turatiano, ha avuto un complesso percorso politico che lo ha visto anche ministro della Sanità per un breve periodo, durante il secondo governo Amato (2000-2001).

Da craxiano di partenza è poi approdato a posizioni laiche e liberal: a favore dell’eutanasia, della legalizzazione della cannabis terapeutica, dei diritti gay, antispecista e propugnatore di una dieta vegetariana. È stato senatore Pd dal 2008 al febbraio 2011. Si dimise da presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare in polemica con Berlusconi. Direttore scientifico emerito dell’Istituto europeo di oncologia e del comitato scientifico Italia-Usa, ha fondato l’Istituto che porta il suo nome, di cui era presidente.