Rifinanziamento del diritto allo studio universitario per garantire la copertura delle borse di studio per i redditi più bassi; miglioramento per gli studenti dei servizi di ristorazione, alloggio, accesso alle cure mediche; proposta di una ”No tax area” sotto i 28.000 euro di Isee per l’accesso libero e gratuito all’università. È la proposta di legge di iniziativa popolare “All In – per il diritto allo studio universitario” presentata ieri alla Camera dal coordinamento universitario Link. Insieme a altri organizzazioni, associazioni e comitati locali gli studenti hanno raccolto 57 mila firme in sei mesi per garantire a tutti la possibilità di studiare e scegliere liberamente di iscriversi a un corso di studi universitario. Dal sito www.allindirittoallostudio.it emergono altri dettagli della proposta: una soluzione definitiva al problema dei borsisti idonei ma non beneficiari. Previsto, inoltre, il “reddito di formazione”, una specificazione del reddito di base, per permettere l’”auto-determinazione” degli studenti. “Vogliamo sottoporre una priorità del paese alla politica – sostiene Andrea Torti, coordinatore di Link- Oggi studiare è diventato un lusso e un privilegio di pochi a fronte di un diritto negato a moltissimi”.