Un consiglio europeo straordinario, chiesto anche dal presidente francese Francois Hollande – da tenersi entro la settimana per affrontare la nuova emergenza immigrazione mente già domani, lunedì, nel vertice dei ministri degli Esteri dei 28 convocato a Lussemburgo per discutere un piano di stabilizzazione della Libia messo a punto dalla rappresentante Ue degli esteri Federica Mogherini si parlerà dell’ultima tragedia avvenuta al largo delle coste libiche e che potrebbe essere costata la vita 700 profughi. E sempre in settimana parleranno di quanto accade nel canale di Sicilia anche i ministri degli Interni dell’Unione.

Dopo l’ennesimo dramma, Roma torna chiedere a Bruxelles un intervento “deciso” per mettere fine alle stragi del mare, ma anche, anzi soprattutto, alle partenze dei migranti. «Il 91% degli immigrati che arriva in Italia viene dalla Libia. È chiaro che il tema della questione libica è prioritario» ha detto ieri sera Matteo Renzi al termine di un vertice a palazzo Chigi al quale hanno partecipato il ministri degli esteri Paolo Gentiloni, degli Interni Alfano, della Difesa Roberta Pinotti, delle Infrastrutture Graziano Delrio e Federica Mogherini insieme ai vertici della Marina militare della Capitaneria di Porto e al direttore del dipartimento delle informazioni per la sicurezza Giampiero Massolo.

Si torna dunque a chiedere aiuto a un’Europa che fino a ieri di fronte all’emergenza immigrazione ha mostrato più di una resistenza. Solo tre giorni fa, infatti, fonti diplomatiche dell’Ue avevano rivelato resistenze da parte di alcuni governi nel rafforzare Triton, la missione europea impegnata nel Mediterraneo. E del tutto inadeguata ad affrontare emergenze come il naufragio di oggi.

Adesso, di fronte all’ennesima strage, tornano di nuovo le promesse di nuovi e più cospicui investimenti.

Intanto nel Mediterraneo si continua a morire: 1.600 vittime da gennaio a oggi contro le 50 dello stesso periodo dell’anno scorso, quando era operativa Mare nostrum, denuncia Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr-Italia, l’alto commissariato dell’Onu per i i rifugiati.

Ma a palazzo Chigi non piacciono i riferimenti alla missione italiana che da sola ha salvato 170 mila profughi. “Ogni riferimento è del tutto fuori luogo”, ha infatti spiegato Renzi. “La tragedia di oggi non si è verificata per l’assenza di soccorsi, perché i soccorsi c’erano, un rimorchiatore portoghese era li proprio davanti al peschereccio che si è rovesciato con i migranti”. Piuttosto, ha proseguito il presidente del consiglio, il problema è la nuova forma di schiavitù dettata dai trafficanti di uomini, un problema che per Renzi “non può essere affrontata solo dall’Italia”.

Renzi ha infine bocciato l’ipotesi di un blocco navale nel canale di Sicilia (“si rischia di fare un favore ai trafficanti facendo da taxi ai migranti”, ha spiegato) e respinto – pur senza nominarlo – le accuse del leader della lega Matteo Salvini. «Il lavoro che sta facendo l’Italia talvolta in una condizione di quasi solitudine, talvolta in compagnia di altre realtà internazionali è oggettivamente straordinario» ha detto, e sono quindi «inconcepibili le polemiche di una piccola parte politica italiana».