Il Segretario di Stato Usa, John Kerry ha iniziato una serie di incontri bilaterali a Doha in Qatar per discutere con i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (e non solo) l’accordo sul nucleare iraniano, in fase di approvazione al Congresso degli Stati uniti e duramente osteggiato dai repubblicani.

L’incontro serve a placare i timori di una politica estera statunitense appiattita sulle richieste di Tehran. Nei colloqui si sta discutendo anche di Siria, Iraq e Yemen. Anche il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov era presente ai colloqui. Lavrov ha incontrato il leader di Hamas, Khaled Meshaal. Una delegazione del partito che governa la Striscia di Gaza aveva incontrato le massime autorità saudite all’indomani dell’intesa sul nucleare.

Prima di arrivare a Doha, Kerry aveva visitato il Cairo. L’incontro con le autorità egiziane, dove Kerry ha difeso l’intesa con l’Iran, è arrivato dopo la consegna di sei F-16. La fornitura era stata bloccata insieme a parte degli 1,3 miliardi di dollari di aiuti militari Usa, dopo il golpe del luglio 2013. Ma subito dopo l’annuncio dell’accordo preliminare di Losanna con l’Iran per calmare l’alleato strategico gli aiuti erano stati ripristinati. Kerry ha anche detto al ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry che l’uso della forza indiscriminatamente contro il terrorismo può anche rafforzare i jihadisti. Kerry ha poi chiesto maggior rispetto per i diritti umani nel paese e il rilascio di 18 giornalisti critici. Sul tema Shoukry non ha mostrato segni di apertura.