Daniela Meucci, fondatrice e protagonista dello storico e glorioso cineclub Arsenale di Pisa, è morta nella notte fra il 14 e il 15 maggio, dopo una malattia che non ha lasciato scampo. Fin dal 1982, insieme alla “famiglia” del cineclub (premiato dalla Fice a Mantova nel 2014 come miglior sala d’essai italiana dell’anno), Daniela ha ideato e condotto – accanto alla programmazione quotidiana – centinaia di incontri con registi, autori, artisti, promosso iniziative di impegno civile e sociale, costruito una rete fittissima di collaborazioni col territorio, le associazioni, la scuola, l’università.

Ha saputo creare occasioni preziose di pensiero e di incontro, segnate dal suo stile sobrio e schivo e dalla sua elegante essenzialità.

Tanti devono a lei la scintilla di amore per il cinema; tanti autori di vecchie e nuove generazioni, affermati ed esordienti, l’hanno avuta al fianco, sera dopo sera, nella saletta pisana di vicolo Scaramucci.

Bravissima fotografa (Jean-Marie Straub voleva solo lei per le foto delle sue messe in scena teatrali) , appassionata e competente ideatrice e organizzatrice, «intellettuale del fare», ha segnato una stagione importante e coraggiosa per un cinema che resiste.

Lascia un’impronta indimenticabile, oltre che a Pisa, nei tanti mondi del cinema.