Come Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi abbiamo appreso con sgomento e costernazione dei tragici eventi di questa notte a Parigi. Non possiamo che condannare con fermezza questi atti terroristici, ed esprimiamo la nostra sincera solidarietà e vicinanza ai parigini e a tutto il popolo francese. In un momento storico come questo, è fondamentale reagire a questi fatti in modo collettivo e democratico. Non possiamo rispondere all’odio con altro odio, soprattutto in vista del rischio concreto che la reazione a questi attacchi si traduca, come sta già avvenendo, in intolleranza.

Dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale Rete degli Studenti Medi: «Non vogliamo più vedere morti innocenti sacrificati ad una causa ideologica, religiosa che appare sempre più vaga e contraddittoria. In questi atti di terrorismo le motivazioni religiose c’entrano poco. I movimenti di destra, in tutta Europa, si identificano nell’odio razziale, nella xenofobia, nella ricerca cieca ed affrettata del capro espiatorio per incanalare la paura delle persone. Noi non possiamo accettare che si continui a reagire a questi atti fomentando ed incitando la paura e l’ostilità. Il problema non è rappresentato dall’apertura delle frontiere, il problema non sono i migranti che cercano rifugio in Europa scappando da quelle stesse forze che adesso vediamo in attività all’interno dei nostri confini. Il problema è il clima d’odio e di caccia al colpevole che è stato creato e che oramai è ben radicato nelle menti di tantissimi».

Prosegue Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: «Dobbiamo arginare questa cultura di violenza e di odio, di cui sono figli tanto gli attacchi terroristici quando le derive xenofobe e di intolleranza. All’odio noi rispondiamo con il coraggio: bisogna creare una società europea basata sull’uguaglianza, sulla integrazione, sulla piena libertà di movimento. Ci troviamo ancora una volta a ribadire che l’istruzione è un veicolo fondamentale in questo processo. Garantire un’istruzione realmente inclusiva, che sia innanzitutto in grado di accogliere realmente ogni studente, indipendentemente dal loro paese di origine, è il primo e fondamentale passo per costruire una cultura di integrazione e di democrazia».

Elisa Marchetti, Responsabile Stampa UDU-Unione degli Universitari