Si annuncia durissima la reazione del governo Netanyahu all’uccisione giovedì in Cisgiordania di una coppia di coloni ebrei, Eitam e Naama Henkin, compiuta da un commando armato palestinese, e ieri sera, nella città vecchia di Gerusalemme, di altri due israeliani, Nehemia Lavi e Aharon Benita, da parte di un adolescente Mohammad Shafiq, 19enne di Al Bire, vicino Ramallah, che poi è stato ucciso dalle forze di polizia. Ferito un bimbo israeliano di due anni. Il premier – ieri ancora negli Stati Uniti – ha convocato per oggi a Tel Aviv due consultazioni urgenti: la prima con i vertici militari e con i massimi responsabili alla sicurezza, nella sede del ministero della difesa; e la seconda con il Consiglio di difesa del governo. Allo studio, spiegavano ieri i media locali, una serie di provvedimenti che potrebbero prendere di mira anche l’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen. Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, arrivando ieri sera nella città vecchia ha esortato il Netanyahu ad «adottare misure drastiche verso coloro che incitano alla violenza». Un riferimento indiretto ad Abu Mazen che, secondo gli israeliani, inciterebbe i palestinesi a ribellarsi, anche a Gerusalemme, con la violenza.

 

Secondo una ricostruzione fatta dalle autorità israeliane, l’aggressore ieri sera ha attaccato le vittime a coltellate, poi si è impossessato della pistola di uno dei feriti e avrebbe cominciato a sparare ma è stato abbattuto dal fuoco di alcuni agenti di polizia presenti in zona. Uno dei due israeliani è morto subito, l’altro dopo il ricovero in ospedale. Il bambino rimasto ferito in tarda serata era in condizioni stabili.

 

Nel centro di Gerusalemme la tensione è salita alla stelle, con gruppi di attivisti della destra e del movimento dei coloni che invocavano la vendetta contro gli arabi. Diverse abitazioni palestinesi sono state attaccate, anche a Hebron, mentre dalla Cisgiordania arrivavano notizie, non sempre verificabili, di sparatorie tra soldati israeliani e militanti palestinesi. Si temono scontri questa mattina sulla Spianata delle moschee di Gerusalemme, dove potrebbero entrare attivisti della destra israeliana e nazionalisti religiosi.

 

Ieri pomeriggio i palestinesi avevano denunciato il ferimento di bambino, Yousef al-Bayan Tabib, 6 anni, colpito allo stomaco da colpi sparati da un colono israeliano nei pressi di Qalqiliya. Il bimbo si trovava sul ciglio di una strada, quando il colono avrebbe fermato la sua auto, è uscito e ha esploso i colpi, prima di scappare. Israele però ha negato l’accaduto, ha parlato di una “fabbricazione” palestinese e sostiene che il bambino è rimasto ferito dai colpi esplosi da un’arma che stava maneggiando incautamente. Almeno otto palestinesi sono rimasti feriti ieri a Nablus durante un’operazione dell’Esercito che, secondo alcune fonti, avrebbe portato alla cattura dei responsabili dell’uccisione dei due coloni giovedì sera. Ma non ci sono conferme ufficiali.