Consiglio dei ministri dedicato principalmente al sisma che ha devastato il Centro Italia, ieri sera: il governo ha deciso di sospendere la riscossione delle tasse nella zona interessata dall’evento. «Padoan si accinge a firmare il blocco delle tasse» dopo la proclamazione dello stato di emergenza nelle zone colpite, ha annunciato il premier Matteo Renzi, al termine della seduta. Con lo stato di emergenza, «sono stati stanziati i primi 50 milioni di euro», ha aggiunto subito dopo. Sono parte del Fondo nazionale emergenze, che ha una attuale dotazione di 234 milioni.

Una «straordinaria reazione», ha spiegato il premier: davanti a un «enorme bilancio di morti», 250 persone, c’è un numero di «estratti vivi, che è il più alto della storia degli ultimi terremoti, con 215 persone». Renzi ha quindi ringraziato i volontari che si spendono nei soccorsi, «la professionalità dei vigili del fuoco» e poi ha citato «la bravura del cane Leo, che ha aiutato i soccorritori».

«Credo – ha poi aggiunto il presidente del consiglio – che l’Italia debba avere non solo una visione emergenziale. Ora è il momento in cui tutti insieme, senza divisioni politiche, possiamo provare a fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alle emergenze». «C’è bisogno del progetto “Casa Italia”, dove vogliamo coinvolgere tutti: per affermare la cultura della prevenzione, dobbiamo riuscire a essere seri con noi stessi sulle bonifiche, sul dissesto idrogeologico, sulle questioni infrastrutturali e su altri temi, dall’efficienza energetica alla diffusione della banda larga».

Finora, però, i fatti hanno purtroppo detto il contrario: investito solo l’1% del fabbisogno sull’adeguamento antisismico (965 milioni in 7 anni, a fronte dei 100 miliardi necessari secondo la stessa Protezione civile), mentre dopo le ricostruzioni spesso si rimuove il problema, si tende a dimenticare. Dove sono le risorse per il nuovo eventuale piano?

Bisognerà vigilare sull’uso dei fondi, ha aggiunto il premier, e in questo senso «il modello dell’Anac» di Raffaele Cantone «servirà». Dall’opposizione, Luigi Di Maio dei Cinquestelle ha annunciato che il movimento vigilerà a sua volta.

«La priorità è fare il più veloce possibile, non non vogliamo decidere per le popolazioni, e non vogliamo abbandonare i territori – ha concluso il premier – Decideremo insieme ai sindaci, per cercare di tenere le persone il più possibile nei loro luoghi». E se «all’Aquila c’è stato il blocco», «ora i lavori saranno spediti».

Il consiglio dei ministri ha anche dato il via libera a diversi altri provvedimenti, tra cui tre decreti targati Madia: il «taglia partecipate», il nuovo Codice dell’amministrazione digitale e il Testo sul processo contabile. Rinviato il nodo dirigenti.

Il ministero dei Beni culturali si è mobilitato per tutelare le opere artistiche, con un nucleo di carabinieri specializzati. Inoltre il ministro Dario Franceschini ha annuciato che tutti gli incassi dei musei statali di domenica prossima, 28 agosto, verranno devoluti alle popolazioni colpite dal sisma.

Dal mondo delle banche si sono aggiunti ieri altri gruppi che hanno accolto l’appello dell’Associazione bancaria italiana (Abi) a sospendere le rate dei mutui per gli edifici danneggiati dal sisma: hanno attivato la moratoria sia i grossi istituti nazionali che le banche presenti sui territori colpiti. Alcune hanno anche attivato dei plafond di finanziamento dedicato a chi dovrà fare le ricostruzioni: da Unicredit a Intesa (250 milioni ciascuna) fino alle diverse decine di milioni attivati dalle nuove Banca Etruria e Banca Marche.

Tim ha sospeso le bollette e ha caricato 10 euro di traffico e Internet a tutti i suoi clienti. Enel ha attivato i servizi elettrici per le tendopoli e ripristinato quelli per le case agibili. L’Ania ha proposto alle associate la proroga dei termini di pagamento dei premi assicurativi e la sospensione delle azioni di recupero crediti.

Ance e Confedilizia hanno chiesto un piano per la prevenzione e incentivi per la ricostruzione. Cgil, Cisl e Uil hanno messo a disposizione le loro sedi e mobilitato i propri iscritti per gli aiuti. Molti lavoratori hanno deciso di donare la retribuzione di alcune ore del proprio lavoro.