Se è vero che nel 2015 è aumentato il numero di italiani che ha frequentato musei (+7%), teatri (+4%) e concerti (+8%), facendo lievitare la spesa famigliare destinata alle attività culturali (+4%), resta pur vero che il 18,5% di italiani (corrispondente a undici milioni di individui) non entra mai in contatto con nessun luogo ricreativo e neanche si affaccia in libreria. È un numero minore rispetto a quello presentato nello scorso Rapporto di Federculture (19,5%), quindi «positivo» ma rimane impressionante.

La cultura è una risorsa che vede la sua linea grafica salire, eppure in Italia la frattura fra nord e sud è evidentissima e non accenna a saldarsi: a fronte dei 200 euro famigliari di media spesi nel Trentino per teatro, cinema o arte, ce ne sono solo 59,08 investiti dalla Calabria e 59,99 nella Basilicata.
A incrementare i dati della cultura però sono soprattutto i giovani, evidentemente non solo «digitali»: sono gli adolescenti e i cosiddetti young adult a affollare musei (+10,6%) e teatri (+16,6%), meno i concerti di musica classica.

Il 12°Rapporto Federculture indica anche che nel 2015 il 42% degli italiani dai sei anni in su ha aperto almeno un libro: una cifra rimasta stabile, pur se nel 2010 la percentuale dei lettori si aggirava intorno a un ben migliore 47%.
Dalla Buchmesse di Francoforte, l’Aie ha diffuso i dati Nielsen riguardo il settore dell’editoria: una tendenza positiva che sembra lasciarsi alle spalle la lunga flessione dei tempi recenti, +0,2% per il fatturato dei libri di carta (librerie, librerie online al netto di Amazon, grande distribuzione organizzata) controbilanciata da un -2,9% (1,4 milioni di pezzi) per le copie vendute, «comunque un calo più contenuto rispetto al -5% dello stesso periodo dello scorso anno». Ma il problema è trovare l’utente/lettore. La soluzione ci sarebbe e riguarda da vicino le politiche di investimento ad hoc che puntino su un potenziamento della rete di biblioteche (e non sulla loro disfatta) e sull’educazione mirata tra i banchi di scuola.

Continua invece a crescere l’attrattività del paese per cultura e suo patrimonio artistico: il turismo culturale in Italia, costituito per il 60% dagli stranieri, promette grandi numeri. I turisti nelle città d’arte hanno lasciato in Italia 12,9 miliardi di euro, pari al 57,7% della spesa turistica complessiva.